Delocalizzazione depositi, le Officine Sampierdarenesi rispondono al Comitato Multedo per l’Ambiente

di M.C.

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Critiche alla proposta di Ponte Somalia per motivi legati alla sicurezza e all’impatto sul traffico merci del porto di Sampierdarena

Delocalizzazione depositi, le Officine Sampierdarenesi rispondono al Comitato Multedo per l’Ambiente

Con una nota ufficiale, le Officine Sampierdarenesi rispondono al Comitato Multedo per l’Ambiente, intervenuto sul nostro sito (LEGGI QUI) sul tema della delocalizzazione dei depositi chimici. Il gruppo sampierdarenese contesta la proposta di trasferimento a Ponte Somalia, evidenziando due criticità principali: il rischio di una contrazione dei traffici portuali e le incongruenze emerse nella procedura per il rilascio del Nulla Osta di Fattibilità relativo alla sicurezza del nuovo sito.

Tempi e promesse – L’iter per la delocalizzazione è stato avviato oltre tre anni fa e, secondo quanto dichiarato all’epoca dall’allora sindaco Marco Bucci, avrebbe dovuto concludersi in tempi brevi. Tuttavia, il processo ha subito rallentamenti, anche a causa della divergenza tra le società coinvolte: Carmagnani e Superba. Quest’ultima ha presentato al Ministero dell’Ambiente controdeduzioni in cui affermava che il trasferimento a Ponte Somalia sarebbe avvenuto anche senza la contemporanea delocalizzazione dell’altra azienda.

Contrapposizione territoriale – Le Officine criticano l’impostazione del Comitato di Multedo, accusato di alimentare una contrapposizione tra quartieri che rischia di compromettere un confronto costruttivo. “Non si tratta di un derby tra Sampierdarena e Multedo”, si legge nella nota, “ma di una scelta strategica che riguarda la sostenibilità dell’intero porto”.

Traffici portuali – Uno dei punti principali di critica riguarda l’impatto che il trasferimento dei depositi chimici su Ponte Somalia potrebbe avere sull’operatività del porto commerciale. La nota fa riferimento alla deliberazione del Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale del dicembre 2021, che indicava come la nuova collocazione dei depositi avrebbe potuto causare una drastica riduzione, se non un blocco, dei traffici.

Sicurezza degli impianti – L’altro nodo è quello della sicurezza. Il Nulla Osta di Fattibilità rilasciato per Ponte Somalia è stato definito “condizionato”, nonostante all’attuale sede degli impianti venga invece garantita la piena sicurezza. Le Officine sottolineano che il Gruppo di Lavoro incaricato di analizzare il progetto aveva segnalato errori nei calcoli dell’analisi di rischio presentata da Superba, indicando un livello di sicurezza inferiore a quello previsto. In seguito, durante un’interrogazione in Regione, sarebbe stato affermato che gli errori erano in realtà del Gruppo di Lavoro, ma questa versione è stata smentita da uno dei tecnici coinvolti.

Richieste e alternative – “Pretendiamo di sapere chi ha ragione”, scrivono le Officine. “Il Porto di Genova deve rimanere un hub strategico e la dislocazione su Ponte Somalia è una scelta sbagliata. Serve un’alternativa all’interno del nuovo Piano Regolatore Portuale”. La nota si chiude con un invito al dialogo tra istituzioni e territori, per una soluzione che tuteli allo stesso tempo sicurezza, lavoro e funzionalità del porto.

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