Pillola anticoncezionale e vaccino: i chiarimenti della ginecologa su AstraZeneca

di Anna Li Vigni

Non esistono evidenze scientifiche tali da affermare pubblicamente che l'assunzione della pillola mette a rischio la salute delle donne

"A livello mediatico, dopo l'intervento di Giorgio Palù a Porta a Porta di un po’ di tempo fa, ma tuttora risuonante nelle orecchie delle persone, è nato il panico per l'associazione tra il vaccino AstraZeneca, per il quale sono stata vaccinata io stessa, e l'assunzione della pillola contraccettiva. E' noto che la pillola contraccettiva abbia un rischio trombotico, che di per sè è aumentato e che ogni ginecologo conosce e valuta nel prescrivere un metodo contraccettivo, ma il messaggio che è passato è che noi ginecologi siamo dei folli a prescrivere la pillola contraccettiva alle donne, perchè rischiamo di far venire trombi a tutte, soprattutto se le stesse si vaccinano!", spiega la dottoressa Ilaria Dellacasa

In realtà tutte le società scientifiche ginecologiche, sia italiane che non, si sono scatenate nel sottolineare che la pillola potrà anche aumentare il rischio trombotico, ma in realtà l'aumento di rischio è talmente lieve in soggetti privi di fattori di rischio e viene valutato dal ginecologo, che assumere il vaccino AstraZeneca non crea un’associazione in più rispetto al rischio base. Il rischio aumentato di trombosi c'è anche per chi fuma, per chi non fa una vita sana, per chi non fa attività sportiva, per chi è obeso e non segue uno stile di vita a modo", aggiunge Ilaria Dellacasa, ginecologa

Nel mondo 100 milioni di donne utilizzano la pillola contraccettiva: "Si è visto che è peggio non provvedere a una contraccezione sicura ed efficace rispetto a gravidanze indesiderate o aumento dell'interruzione delle gravidanze con un intervento chirurgico o quando ci sono patologie in cui la gravidanza è sconsigliata. La prescrizione della pillola avviene secondo delle linee guida.

L'esecuzione degli esami di screening per le patologie favorenti la trombosi, che adesso sembrano essere eseguiti e prescritti per le donne che debbano assumere il vaccino AstraZeneca e stiano prendendo la pillola, in realtà hanno delle indicazioni precise. Non tutte le donne devono sottoporvisi e non per ogni pillola è necessario, in assenza di dati anamnestici, ovvero dati che valuta il medico ginecologo in quella donna, in quel momento e in quella situazione se non sono presenti dei rischi. Quindi è inutile fare degli esami", chiarisce Ilaria Dellacasa

Ci sono studi da parte delle società scientifiche ginecologiche di qualsiasi settore, dalla menopausa alla pillola, alle società dei ginecologi ospedalieri. In realtà non esistono evidenze scientifiche tali da affermare pubblicamente che l'assunzione della pillola mette a rischio la salute delle donne. E' tornare indietro anni luce. 

Chi utilizza la pillola può vaccinarsi con AstraZeneca: "Nel caso in cui una donna volesse sospendere la  pillola, non va sospesa di testa propria, ma questo deve essere valutato insieme al ginecologo. Il motivo dell'uso della pillola non è solo contraccettivo: talvolta ci sono delle problematiche per cui viene prescritta. Anche l'interruzione, se non è fatta con criterio e valutazione, può essere molto più dannosa del mettere insieme il vaccino AstraZeneca e la pillola. 

Questo a prescindere dall'età: "Ogni pillola contraccettiva, sia estroprogestinica o progestinica che sia, viene prescritta sulla base di criteri che fanno sì che quella pillola per quella donna e in quell'età e situazione, sia la pillola che per lei è più sicura. Se a una donna di 45/48 anni è stata prescritta una pillola "x", presuppongo che sia stata prescritta con cognizione di causa, del fattore di rischio in base al peso e non sarà la stessa pillola che è stata prescritta alla figlia 15enne magra, atletica, vegana e non fumatrice. Per ogni donna c'è una pillola: lo dicono le società scientifiche e ginecologiche mondiali", sottolinea la ginecologa Ilaria Dellacasa

Le società farmaceutiche non si sono scatenate, perchè sarebbe stato un discorso di marketing e hanno lasciato spazio alla scienza medica. Sono stati molto corretti. I medici direttamente coinvolti nella prescrizione della pillola si sono schierati. 

Lei come medico, con le sue pazienti come si è regolata?

"E' stato molto semplice. Ho girato il link di un articolo che ho fatto uscire su questa associazione e me la cavo mandando il link a tutte le mie pazienti. Quello che ci stiamo dicendo oggi io l'ho scritto in italiano e non in medichese sul mio blog. Avevo messaggi ricorrenti, è stato un argomento scatenante e con ogni paziente ho precisato perchè prende quella pillola e il motivo per cui interrompere la pillola per cause insolite. Ci sono stati 2 casi in cui ho interrotto la pillola, a tutte le altre ho detto di continuarla. Poi per le altre pazienti intenzionate ad interromperla, ho semplicemente detto che se volevano potevano farlo, ma che dovevano essere consapevoli di non essere coperte da un punto di vista contraccettivo, che potrebbero comparire delle cisti e che la pillola protegge dal tumore dell'ovaio. Questo non è uno scherzo, ma è dimostrato scientificamente. E' stato tutto personalizzato. La tendenza è comunque continuare la pillola, spiega Ilaria Dellacasa, ginecologa. 

Oggi la pillola è un farmaco sicuro per la contraccezione.

"La pillola per la contraccezione è diversa da quella che si usava anni fa poichè gli studi e gli ingredienti sono andati avanti. E' lo stesso ingrediente, ma con sapori diversi, quindi con effetti che possono essere più specifici. Sono pillole di nuova generazione, che possono essere usate dalle giovanissime, perchè la fascia d'età di utilizzo è sempre più ampia. Non sono utilizzate solo a livello contraccettivo, ma anche a livello curativo, per esempio per quella donna con un forte stato di anemizzazione, una dismenorrea, cioè un dolore mestruale molto forte, sindrome premestruale che porti a un'instabilità emotiva da far pensare all'utilizzo di psicofarmaci. A volte coinvolgono lo stile di vita di una donna e la salute che, con il ciclo mestruale, può avere delle problematiche importanti che si ripercuotono nella vita", conclude la dottoressa Ilaria Dellacasa.