Delitto del trapano: l'indagato in tribunale per la prima volta dopo 29 anni, prelevato il Dna

di Emilie Lara Mougenot

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Il pm Petruzziello aveva disposto l'accompagnamento forzato in caso di mancata presentazione spontanea. Prossima udienza il 10 febbraio

Delitto del trapano: l'indagato in tribunale per la prima volta dopo 29 anni, prelevato il Dna

Dopo quasi tre decenni, il caso del “delitto del trapano” arriva a un punto di svolta: Fortunato Verduci, carrozziere 65enne, si presenta oggi in tribunale per il prelievo del DNA. L’accusa lo ritiene responsabile dell’omicidio di Luigia Borrelli, trovata morta in un basso di vico Indoratori il 5 settembre 1995. Decisivi saranno i confronti genetici con le tracce trovate sulla scena del crimine.

DNA e indagini – La dottoressa Sarah Gino, dell’Istituto di Medicina Legale di Torino, è incaricata di verificare se il DNA di Verduci corrisponde a quello di “uomo1”, individuato sul luogo del delitto. La pm Patrizia Petruzziello ha imposto il prelievo anche se Verduci si rifiutasse.

Il delitto – Luigia Borrelli, infermiera di giorno e prostituta per necessità economiche, fu uccisa con un colpo alla testa e ferite al collo e al petto, inflitte con la punta di un trapano. Sul luogo furono trovati mozziconi di sigaretta e tracce ematiche, analizzate con nuove tecniche che nel 2021 hanno portato a identificare Verduci come sospettato.

Libero ma indagato – Verduci è attualmente libero. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di carcerazione preventiva poiché, negli anni trascorsi dal delitto, non ha mostrato segni di violenza. Entro gennaio 2025 le indagini potrebbero concludersi, aprendo la strada al rinvio a giudizio.

Prospettive – Dopo il confronto del DNA, i risultati arriveranno in circa 60 giorni L’indagato avrà poi venti giorni per chiedere di essere interrogato o presentare una memoria difensiva. L'udienza successiva è fissata per il 10 febbraio.