Dazi USA, la nautica italiana a rischio per 800 milioni: “Serve diversificare”
di Carlotta Nicoletti
Le nuove tariffe su acciaio e alluminio preoccupano il settore della nautica da diporto. Confindustria: “Esportazioni esposte, ma la domanda resta alta”

I dazi sulle esportazioni di acciaio e alluminio verso gli Stati Uniti, entrati in vigore ieri, stanno sollevando preoccupazioni anche nel settore della nautica. L’Italia, primo esportatore mondiale di yacht, rischia un impatto significativo, con circa 800 milioni di euro di vendite dirette agli USA. Tuttavia, secondo il rapporto di Confindustria Nautica, alcuni fattori potrebbero mitigare gli effetti delle nuove tariffe.
Un mercato strategico – Gli Stati Uniti sono il secondo mercato di riferimento per il made in Italy, con una quota dell’11% sulle esportazioni italiane nel 2023. Nel settore della nautica da diporto, circa il 20% delle vendite estere è destinato agli USA, rendendo il comparto particolarmente esposto alle nuove restrizioni commerciali.
Dazi e concorrenza – Nonostante le tariffe, il report sottolinea che la produzione italiana riguarda imbarcazioni di fascia alta, difficilmente sostituibili con prodotti americani. Questo potrebbe ridurre l’impatto dei dazi, dato che la cantieristica italiana non rappresenta una diretta concorrente della produzione statunitense.
Effetti a breve termine – Un altro elemento da considerare è l’aumento delle esportazioni dagli USA verso l’Italia negli ultimi 12 mesi, segno di un’interdipendenza commerciale tra i due Paesi. Inoltre, secondo la Fondazione Edison, gli importatori potrebbero anticipare gli ordini prima che i dazi dispieghino i loro effetti, garantendo una temporanea tenuta del mercato.
Diversificare i mercati – Il settore nautico italiano ha già dimostrato una forte capacità di adattamento durante le recenti crisi economiche. La crescente domanda da altri mercati internazionali potrebbe limitare l’impatto negativo delle restrizioni statunitensi. Tuttavia, Confindustria sottolinea la necessità di una strategia europea comune: “L’UE deve rispondere in modo compatto per evitare che ogni Stato agisca da solo”.
Prossimi passi – Con il Salone di Miami appena concluso e quello di Palm Beach alle porte, i costruttori restano in attesa di sviluppi da Washington. Intanto, l’Unione Europea ha promesso una “risposta forte e proporzionata” già dal prossimo mese. Il rischio è che le contromisure possano alimentare ulteriori tensioni commerciali.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie

Napoli, problemi di accessibilità sui bus ANM: pedane poco utilizzabili e soste irregolari
14/03/2025
di Carlotta Nicoletti

Federauto sostiene il Governo sulla transizione: più flessibilità e neutralità tecnologica per il futuro dell’auto
14/03/2025
di Carlotta Nicoletti

Porti di Roma e Lazio: crescono crociere e traffico passeggeri, calo delle merci a Civitavecchia
14/03/2025
di Carlotta Nicoletti

Autostrade per l’Italia: approvato il bilancio 2024, investimenti per 2,6 miliardi su manutenzione e potenziamento
14/03/2025
di Carlotta Nicoletti

Feuromed: Strisciuglio (Trenitalia), l’IA chiave per l’industria ferroviaria e i servizi ai passeggeri
14/03/2025
di Carlotta Nicoletti

Norwegian Cruise Line prende in consegna Norwegian Aqua e celebra il varo di Norwegian Luna
14/03/2025
di Carlotta Nicoletti