Confindustria Genova: "La ripresa c'è ma i rincari di energia e materie prime mettono a rischio il 2022"

di Marco Innocenti

Il secondo semestre del 2021 ha fatto registrare un +7,5% di fatturato sul mercato interno e un +3,8% sull'export

Una ripresa a ostacoli. È questa la fotografia che Confindustria Genova fa della situazione economica del secondo semestre del 2021, con peraltro uno sguardo di minor fiducia per l'immediato futuro, cioè il primo semestre del 2022. Il rimbalzo, dopo i mesi del lockdown, c'è stato ma non ha raggiunto i valori che ci si poteva attendere, eroso da una fiducia in calo da parte di imprese e famiglie e dal mostruoso rincaro dei costi energetici e delle materie prime.

"C'è stata una crescita dell'attività economica delle aziende - rimarca Giacomo Franceschini, responsabile del Centro Studi di Confindustria Genova - ma molto decelerata rispetto al primo semestre 2021 per via di tutta una serie di ostacoli che si stanno concretizzando. I settori trainanti sono stati la cantieristica e la metalmeccanica, mentre i comparti della chimica, della plastica e della carta hanno avuto difficoltà soprattutto per il rincaro dell'energia. Va detto però che anche i settori che sono andati bene dovranno essere monitorati perché il peso del rialzo dei prezzi di energia e materie prime avrà un peso nei prossimi mesi".

A far quadrare i conti e risollevare le sorti della ripresa per il 2022 potrebbe essere la messa a terra dei primi effetti positivi del pnrr. "Questo potrebbe essere un controbilanciamento - commenta Umberto Risso, presidente di Confindustria Genova - Se iniziano a partire una serie di investimenti e appalti del Pnrr, si potrebbe avere un bilanciamento su aspetti più tradizionali. Vanno fatti bene affinché possano dare pil ma intanto avrebbero il vantaggio di creare lavoro aggiuntivo che potrebbe bilanciare il rallentamento che stiamo notando già da gennaio".