Cisl Liguria dedica la Festa del 1° Maggio al lavoro femminile
di Marco Innocenti
Luca Maestripieri: "Crescono le disuguaglianze. La priorità è tenere insieme il Paese”
La Cisl della Liguria ha deciso di dedicare il Primo Maggio al lavoro delle donne. Questo perché già normalmente sono soggetti meno pagati a parità di mansione e che più difficilmente assumono posizioni di vertice, ma, a seguito del Covid la situazione è ulteriormente peggiorata: la percentuale di donne che ha perso il lavoro nel 2020, infatti, è stata doppia rispetto a quella dei maschi. L’“effetto Covid“ è stato devastante e per tutto il 2020, secondo l’stat, non si è mai interrotto. Il periodo peggiore è stato quello del primo lockdown, ma l’effetto è perdurato anche nei mesi successivi. Le donne, sempre secondo i dati Istat, risultano più penalizzate anche per quanto riguarda le nuove assunzioni. Considerando i primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un calo del 26,1% delle nuove assunzioni femminili a fronte della diminuzione del 20,7% dei contratti attivati per gli uomini. Al 30 settembre dello scorso anno, secondo i dati Istat, il saldo annualizzato per gli uomini è nuovamente positivo, mentre per le donne si registrano ancora cali.
Scorrendo ancora i dati, quella delle donne è la categoria che registra il minore numero di reingressi nel mercato del lavoro dopo il primo lockdown e quelle che una nuova occupazione l’hanno trovata hanno impiegato più degli uomini. In più, nel computo degli infortuni sul lavoro, dall’analisi dei dati Inail si scopre che a diminuire (del 22,14%) per effetto dello stop o del calo di molti comparti sono stati solo gli infortuni occorsi ai lavoratori di sesso maschile, mentre gli infortuni capitati alle lavoratrici sono leggermente aumentati (+1,68). Il 70% dei contagi per cause legate al lavoro sono donne.
La maggior parte del personale della Sanità pubblica e privata e delle occupazioni connesse (come quelle legate alla pulizia), e quindi più esposto a rischio Covid, è rappresentato da donne. Le quali sono, da sempre, più spesso soggette a lavoro precario, a lavoro flessibile e anche al lavoro nero, meno “sorvegliabile“ di quello maschile, perché non di rado si svolge in case private dove le lavoratrici sono occupate come colf e badanti. Nel campo della cura di anziani e disabili a domicilio, durante il Covid, si è verificata un’ulteriore perdita di posti di lavoro, anche tra le regolari: molte le famiglie che si sono organizzate in modo da evitare ai loro cari il contatto con soggetti esterni per limitare il rischio di contagio. A fronte di tutto questo, diciamo che le istituzioni nazionali e locali devono prevedere misure ad hoc per dare impulso all’occupazione femminile che tanto di più di quella maschile ha patito la contingenza.
Luca Maestripieri segretario generale Cisl Liguria: “In questo primo maggio dedichiamo la festa del lavoro alle donne: le categorie del mondo del lavoro che stanno soffrendo di più nella pandemia sono proprio le donne ma anche i giovani, i precari e tutti quelli che un lavoro lo stanno ancora cercando. Il sindacato, la Cisl, già prima dell’emergenza sanitaria ha saputo tenere insieme il Paese: donne, uomini, giovani, anziani, lavoratori del pubblico e del privato, italiani e stranieri. Perché è questo che serve al Paese e alla Liguria per risollevarsi e per guardare al futuro con rinnovata speranza.”
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