Ciclismo: addio a Gianni Savio, storico manager premiato con l'"Appennino d'Oro" nel 2022

di Stefano Rissetto

2 min, 51 sec

Partito come collaboratore di Bruno Reverberi, fu lo scopritore dei movimenti ciclistici di Colombia e Venezuela e valorizzò molti campioni

Ciclismo: addio a Gianni Savio, storico manager premiato con l'"Appennino d'Oro" nel 2022

Il mondo del ciclismo piange Gianni Savio, storico dirigente scomparso a 76 anni dopo una lunga malattia. Nato a Torino, infaticabile e acuto, modi da gentiluomo tanto da essere soprannominato Il Principe, aveva cominciato affiancando Bruno Reverberi e tra le sue intuizioni di una carriera brillante e fertile figura la scoperta e la valorizzazione del movimento ciclistico di Colombia e Venezuela, Nazioni di cui era stato anche commissario tecnico. Aveva ricevuto l'Appennino d'Oro nel 2022.

Questa la scheda biografica realizzata per la pubblicazione ufficiale dell'Appennino 2022 curata da Massimo Lagomarsino.
Gianni Savio (secondo da sinistra nella foto, gentilmente concessa dalla US Pontedecimo), nato a Torino il 16 aprile 1948, ha iniziato a frequentare il mondo del ciclismo tardi, quando l’azienda per la quale lavorava, la Galli, produttrice di freni e componenti per biciclette, divenne nel 1982 sponsor della Termolan-Galli-Ciocc di Bruno Reverberi. Nel 1985 diventa a sua volta Team Manager, ottenendo successi con la sua squadra che di volta in volta ha assunto i nomi di Santini, Eurocar, ZG Mobili, Kross, Selle Italia, Serramenti Diquigiovanni, Androni Giocattoli, ed infine Drone Hopper, azienda spagnola che opera nel campo dell’innovazione aeronautica. Tra gli sponsor del suo team troviamo anche la Tre Colli del compianto Tarcisio Persegona, del quale era ottimo amico, nonché le nazioni sudamericane della Colombia e del Venezuela. Da conoscitore del movimento ciclistico di quelle parti, ha ottenuto il ruolo di commissario tecnico della nazionale colombiana prima (con lui alla guida Santiago Botero ha ottenuto il titolo iridato nella prova a cronometro nel 2002, unico titolo mondiale della categoria professionisti che nella storia sia mai stato conquistato da una nazione sudamericana), e venezuelana poi. Per ben 5 anni, dal 2000 al 2004, con la sua squadra ha vinto gare ufficiali del calendario Uci professionisti in tutti i cinque continenti. Nel 2010, 2011 e 2012 il suo team ha vinto il Campionato Italiano a Squadre. Da quando nel 2017 è stata istituita la Ciclismo Cup, per tre anni consecutivi la sua squadra l’ha vinta, meritandosi la wild card per partecipare al Giro d’Italia. L’U.S. Pontedecimo, dopo il premio alla carriera assegnatogli nel 2009, ha deciso di conferirgli l’Appennino d’Oro per i brillanti risultati che i suoi corridori hanno conseguito al Giro dell’Appennino. Infatti, nel 1992 Leonardo Sierra si è classificato secondo, nel 1993 Diego Trepin terzo, nel 2007 e nel 2008 Alessandro Bertolini ha vinto (si è anche classificato terzo nel 2010), nel 2011 Emanuele Sella è terminato terzo, nel 2012 Fabio Felline (oggi suo genero) ha vinto. E ancora nel 2016 Francesco Gavazzi termina al secondo posto, come Egan Bernal nel 2017 (il colombiano vincerà il Tour de France nel 2019 e il Giro d’Italia nel 2021), nel 2018 Fausto Masnada conclude terzo; infine, nel 2019 Mattia Cattaneo vince, con il compagno di squadra Fausto Masnada che si classifica secondo. Gianni, che nell’ambiente è conosciuto come “il principe”, per i suoi modi estremamente cortesi e la sua eleganza, ha vinto più di una volta il Trofeo Consiglio Regionale della Liguria, destinato alla squadra con più classificati nei primi cinque nella nostra gara: nel 2007, nel 2008, nel 2011, nel 2012, nel 2017, nel 2018 e nel 2019. Nell’Albo d’Oro dell’Appennino d’Oro segue Wladimir Belli, suo corridore nelle stagioni 2006 e 2007. Inoltre, il premio è stato assegnato a Alessandro Bertolini nel 2014, che con la maglia della squadra di Savio ha vinto due volte il Giro dell’Appennino, come due volte l’ha vinto Gilberto Simoni, Appennino d’Oro nel 2015, e corridore di Savio nel 2008 e nel 2009. Anche Davide Cassani, Appennino d’Oro nel 2017, è stato un suo corridore, nella Santini, nelle stagioni 1984 e 1985.

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