L'ultimo addio a Sharmy, il ragazzo morto dopo lo scontro con la "volante"
di Michele Varì
Tante foto per ricordare il suo perenne sorriso. In chiesa anche un funzionario di polizia
Chiesa gremita stamane al Cep d Voltri per l'ultimo saluto a Sharmilan Bramanantha, conosciuto come Sharmy, il ragazzo di origini cingalesi di 25 anni morto nello scontro con una volante della polizia in via Cornigliano. È stato don Giorgio a celebrare la messa nella parrocchia della Maria Madre del Buon Consiglio di via Cravasco stracolma di persone per dare l'addio al giovane che, nonostante l'età, era sposato e già padre un bimbo di tre anni, Davide.
Proprio al bambino sono andati i pensieri dei tanti amici di Sharmy che dal giorno della tragedia si sono stretti intorno alla famiglia e raccolgono fondi per aiutarla. Nella chiesa c'erano i genitori e i fratelli e altri parenti del ventenne, giunti da altre parti d'Italia e d'Europa, arrivati anche da Svizzera e da Londra. La storia di Sharmy, il suo perenne sorriso, la sua morte prematura, ha colpito tutti: il giovane, nato in Italia, lavorava nell'edilizia acrobatica e per guadagnare di più la sera andava in giro a portare le pizze con lo scooter. In chiesa c'erano anche alcuni amici di Marassi dove il giovane aveva vissuto nei suoi primi anni di vita.
Don Giorgio, il parroco, ha avuto parole di grande dolcezza per Sharmy, ricordano il suo amore per il prossimo, e quel sorriso, la sua fotografia. Anche il ricavato delle offerte raccolte durante la funzione in chiesa andranno alla famiglia di Sharmy, "un ragazzo speciale", come lo ha descritto Carlo Besana, storico portavoce e factotum del circolo Pianacci che anima il quartiere popolare collinare del Cep. Quel ventenne era uno di loro, e per questo oggi tutti hanno voluto esserci per dargli ultimo saluto. Ad accogliere il feretro un grande poster pieno di foto, con il viso luminoso e felice di Sharmy.
Nella chiesa, è poi trapelato, c'era, in rappresentanza della questura, anche un funzionario della polizia. Già, la polizia, l'altra vittima dello schianto. Un poliziotto che lavora da anni sulle volanti del ponente ha ricordato commosso che aveva conosciuto il ventenne dopo averlo fermato per un controllo mentre portava le pizze con lo scooter: "E da quel giorno ogni volta che mi vedeva mi salutava anche se mi scorgeva da distante...".
L'agente che era alla guida della volante coinvolta nella tragedia invece è ancora sotto choc. Il poliziotto è stato stato indagato per omicidio stradale. Le indagini della polizia municipale hanno appurato che la volante è transitata con lampeggianti e sirena accesi, ma con il semaforo rosso, mentre Sharmy era passato con il verde. Per questo l'inchiesta appare già delineata: nonostante questo stamane nella chiesa del Cep, fra tanto dolore, lacrime, ragazzi di ogni età e nazionalità che si stringevano come fratelli, fra tanto amore, non c'è stato spazio per la rabbia e la vendetta, ed è stato questo il modo migliore per ricordare Sharmy, il ragazzo che sorrideva sempre.
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