Chiavari, Entella festeggia 110 anni, Gozzi: "Memoria, cultura, rispetto di una bandiera che sventolerà sempre"
di Redazione
Anche il vescovo Giampio Devasini rivolge un messaggio ai dirigenti, tecnici, calciatori e tifosi biancocelesti
Centodieci anni di storia. Questo il traguardo raggiunto dalla Virtus Entella di Chiavari, società calcistica oggi in serie C e negli anni scorsi protagonista di ottimi campionati in quella serie B che prima della presidenza Gozzi sembrava un traguardo impensabile. E proprio Antonio Gozzi (docente universitario, industriale siderurgico, già vicesindaco proprio di Chiavari e attuale candidato alla presidenza nazionale di Confindustria), da 17 anni alla guida del club biancoceleste, rivolge un messaggio alla sua squadra del cuore. "Buon compleanno cara Entella. Centodieci anni di storia e passione biancoceleste, di imprese epiche, di cadute e risalite. Di tormento ed estasi, come recitava un vecchio striscione di tanti anni fa. Siamo di fronte a una cifra troppo tonda, troppo suggestiva per fingere che sia un traguardo come gli altri. Mi sono innamorato di te, quando da bambino salivo gli scalini del Comunale stringendo la mano a mio papà. Quindi sei diventata una di famiglia quasi per caso, ma quel giorno avevo una sola certezza: si può superare ogni ostacolo quando si e` animati dalla volontà` di costruire lasciando da parte divisioni, polemiche, timori".
"In questi diciassette anni - aggiunge - ho voluto che incarnassi valori come l’etica, l’altruismo, il lavoro di squadra, la vicinanza al territorio, l’attenzione al sociale, il senso di responsabilità per la comunità, l’inclusività. La crescita a tutto tondo dei nostri ragazzi del vivaio: tecnica, valoriale, educativa e sportiva.Hai sempre rappresentato e non smetterai mai di farlo una tifoseria appassionata, orgogliosa e resiliente, che non ha mai gettato la spugna di fronte alle avversità".
"È bello oggi aprire questa scatola - conclude - che custodisce tante storie, racconti, emozioni, cavalcate, avventure, aneddoti e un commovente senso di appartenenza. Un tempo lungo, e breve assieme, di tre generazioni che non hanno età ma hanno memoria, cultura, rispetto di una bandiera che sventolerà sempre, all’ingresso del Comunale, con orgoglio e fierezza".
Anche monsignor Giampio Devasini, vescovo di Chiavari, ha mandato un messaggio di auguri ai "Cari amici dell’Entella".
"Ogni volta che festeggiamo un compleanno - scrive il vescovo - si fa particolarmente chiara la consapevolezza di essere in cammino e di dover ancora imparare molto dalla storia. Ed è naturale, specialmente quando gli anni iniziano ad essere tanti, volgere lo sguardo al tempo trascorso. Quanti volti, esperienze, successi e sconfitte hanno segnato i 110 anni della vostra Società. In una giornata di festa come quella di oggi è dunque cosa buona e giusta sfogliare l’album delle fotografie non però per restare prigionieri della nostalgia ma innanzitutto per guardare al cammino percorso con gli occhi della gratitudine: quelli di chi riconosce che se si è arrivati sino ad oggi è perché mai si è smesso di imparare dalla vicende, a volte assai complesse, della vita. Gioie e speranze si sono alternate a fatiche e delusioni. Sì, è dalla vostra storia che potete attingere sapienza per individuare i passi futuri, facendo tesoro anche degli errori".
"Come non sottolineare poi il fatto - prosegue - che tanti ragazzi hanno potuto cogliere nel gioco del calcio molto più che uno strumento di affermazione sociale ed economica. Sì. Hanno sperimentato la possibilità di crescere insieme come squadra e, dunque, la bellezza di far prevalere il “noi” rispetto all'”io”. Hanno scoperto come sacrificio e disciplina, che oggi sembrano passati di moda, siano in realtà necessari per raggiungere traguardi importanti. Hanno imparato dalla sconfitta a non considerarsi degli sconfitti, ma a tirare fuori le energie migliori per continuare a crescere. Questa importante funzione sociale ed educativa a vantaggio dei ragazzi di tutto il Tigullio — e non solo — l’avete presa a cuore con alto senso di responsabilità: certo di interpretare i sentimenti dell’intera Comunità ecclesiale, ve ne sono assai grato".
"Il frutto maturo di questo stile voglio poi leggerlo ne11’attenzione riservata ai più fragili: penso in particolare al sostegno offerto all’Istituto Gaslini. Un altro modo per sottolineare come attraverso il gioco del calcio ci sia la possibilità di crescere in umanità. In un mondo lacerato da conflitti di ogni tipo, aiutate i nostri ragazzi a custodire con fedeltà questa apertura di cuore. Per tutti i motivi sopra espressi - conclude - faremo sempre il tifo per voi".
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