Chiavari, altri quattro anziani morti in 48 ore nella casa di riposo "Torriglia"

di Michele Varì

Nella struttura commissariata e trasformata in centro covid19 decedute 13 persone in 10 giorni. Lo strazio di un familiare

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Altri quattro anziani sono morti nelle ultime 48 ore nella casa di riposo fondazione "Torriglia" di Chiavari, tre donne e un uomo che fanno salire a 13 il numero  delle vittime in 10 giorni su circa cinquanta degenti, numeri confermati dal sindaco di Chiavari Marco Di Capua.

Un tragico bilancio che contribuisce a fare finire sotto i riflettori la storica struttura di via Preli trasformata in centro covid19 perchè tutti gli ospiti sono positivi al coronavirus. Affetti dal covid anche quasi tutti operatori della struttura sino a pochi giorni fa non in grado di assistere in modo adeguato i circa cinquanta ospiti ancora ricoverati.

Per questo il Torriglia è finita allo sbando ed è stata commissariata e ora si attende di conoscere il nome della persona che sostituirà il presidente Arnoldo Monteverde, anche lui positivo e in quarantena. La scelta spetta al governatore della Liguria Giovanni Toti.


Era stato il sindaco di Chiavari Marco Di Capua, appreso della tragica situazione del Torriglia da un suo collaboratore medico a lanciare l'allarme alla Regione e alla prefettura.

Il prefetto di Genova Carmen Perrotta ha scritto al Comando operativo di vertice interforze di Roma richiendo otto infermieri e otto operatori socio sanitari per aiutare gli anziani del Torriglia: un medico donna e alcuni infermieri sono giunti nei giorni scorsi, altro personale è atteso per le prossime ore.
Una situazione che gradualmente si spera possa tornare alla normalità anche dal punto di vista della comunicazione con le famiglie dei pazienti. 
Infatti solo oggi, dopo quasi dieci giorni di silenzio, una donna è riuscita a parlare con la mamma ricoverata nella struttura grazie ad una video chiamata. "Per dieci giorni non abbiamo avuto nessuna notizia -vammette provata la donna - e del fatto che nel Torriglia fosse entrato il coronavirus lo abbiamo saputo dai giornali. L'ultima volta che ho visto mia mamma? A febbraio, poi solo telefonate, oggi quando oggi l'ho risentita al telefono dopo dieci giorni di silenzio mi ha detto che si è sentita abbandonata, ed è questa la mancanza più grave che imputo ai gestori del Torriglia. E dire che sino a febbraio era un istituto quasi perfetto, ottima assistenza, una posizione ottimale, affacciata sul mare, e prezzi più abbordabili di altre strutture del Tigullio. Ma con l'arrivo del virus sono andati in tilt, infermieri e operatori sono spariti, chi si è ammalato, chi si è messo in malattia forse per paura, forse perchè nona avevano i dispositivi di protezione. Si dice che il contagio potrebbe essere arrivato da un'infermiera che lavorava in più strutture e anch'essa positiva. Ma credo che l'errore più grave del Torriglia, come per altre residenze per anziani, sia stato quello di non avere saputo fronteggiare in modo tempestivo il contagio. La conferma di questo è che è positivo anche il presidente Monteverde, a conferma che lui è comunque sempre stato sul pezzo, non si è tirato indietro".

Fra tanto dolore alcune note positive. Al Torriglia oggi è arrivato del materiale per permettere agli operatori di lavorare in sicurezza, da benefattori, ma anche, è trapelato, dal Vaticano. dall'elemosiniere del Papa. Tute e mascherine e altri dispositivi di protezione. Forse dopo una notte infinita, anche al Torriglia, sta per filtrare qualche raggio di luce.

 

(Nelle immagini la rimozione nei giorni scorsi di due anziani ospiti deceduti nella struttura)