Caso Toti, Signorini al Riesame, avvocato Scopesi: "Decisione entro martedì, siamo fiduciosi". I pm: "Deve restare in carcere"

di Filippo Serio

"Il mio assistito sta reggendo la situazione che è afflittiva, fa quello che gli è imposto di fare in un contesto di difficoltà della situazione carceraria"

E' durata circa un'ora l'udienza davanti al tribunale del riesame di Paolo Emilio Signorini, l'ex presidente dell'autorità portuale arrestato il 7 maggio nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta corruzione in Liguria. Il tribunale si è riservato. Una decisione è attesa all'inizio della prossima settimana, molto probabilmente martedì.

"Il tribunale si è preso qualche giorno - spiegano gli avvocati Enrico (nel video) e Mario Scopesi che hanno chiesto l'attenuazione della misura cautelare - L'udienza era limitata a valutare l'idoneità dei domiciliari - ha spiegato Scopesi - e su questo sono fiducioso".

Diversa la posizione dell'accusa. I sostituti procuratori Luca Monteverde e Federico Manotti hanno ribadito che il carcere è l'unica misura cautelare idonea. "I pm si sono spinti anche un po' nel merito dei capi di imputazione - ha detto l'avvocato - ma a mio avviso non era questa la sede".

Signorini ha presenziato all'udienza ma non ha rilasciato dichiarazioni, poi è stato riaccompagnato nel carcere di Marassi dalla polizia penitenziaria. "Non ha un atteggiamento vittimista - ha detto il legale -. Chiaramente patisce situazione afflittiva perché le condizioni delle carcere le conosciamo tutti, ma regge"