Caso Toti, politiche '22, Piccardo (Pd): "Fu partita impari, drogata da pesanti intromissioni oggi indagate dalla DDA"

di Redazione

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Il sindaco di Rossiglione perse l'uninominale nel collegio dove i pm sospettano ci siano state manovre sulla comunità riesina polceverasca

Caso Toti, politiche '22, Piccardo (Pd): "Fu partita impari, drogata da pesanti intromissioni oggi indagate dalla DDA"

"In tanti ci dicevano "avete sfiorato l'impresa per un soffio", lo sentivamo ripetere da più parti... Quando sentivamo queste parole sapevamo di avere di fronte e opposta una macchina enorme (che arrivava con staff sterminati a fare foto da ogni angolazione, mentre io a volte ero talmente stanca che mi addormentavo in macchina, mentre guidava mia mamma e non avevo nessun fotografo professionale. Noi eravamo il piccolo Davide contro Golia. Credevamo, tuttavia, di "giocare" da ambo le parti una partita pulita... Da otto giorni sta emergendo, in maniera incessante e inquietante, talmente tanto fango che sappiamo, ormai, con certezza che non soltanto la partita non era alla pari, ma era anche drogata da pesanti intromissioni ad oggi indagate dalla Direzione antimafia della Procura della Repubblica". Così sui social Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione e componente della segreteria regionale Pd con delega alla sanità, due anni fa candidata alle Politiche nel collegio uninominale Liguria UO2, sconfitta dall'esponente del centrodestra Ilaria Cavo, con 55.485 voti contro 50.756.

Sull'esito di quel voto oggi la magistratura inquirente ipotizza condizionamenti gestiti dai fratelli Testa, legati alla comunità riesina della Val Polcevera, che stando agli atti avrebbe controllato un pacchetto di circa cinquecento voti.

"Su quanto sta vergognosamente emergendo non intendo spendere neppure una parola, ma ad una cosa invece tengo molto: questo mi porta ancor più a rinnovare il mio immenso e riconoscente grazie a tutti coloro che hanno voluto darci una mano in quell'avventura e lo hanno fatto portando volantini, scarpinando chilometri su chilometri, semplicemente perché credevano di stare dalla parte giusta, credevano nel nostro progetto. Avevano ragione: per un soffio abbiamo mancato il miracolo (e quel soffio oggi si fa ancora più esiguo e dai contorni incerti) e noi... sempre a testa alta. Forse aveva ragione - conclude Piccardo - chi diceva che il tempo, in fondo, è galantuomo".