Caso Toti, Orlando (Pd) a De Ferrari: "Democrazia sequestrata in Liguria, senza il tema del terzo mandato non c'è più il tema del rigassificatore"

di Redazione

"C'è stato un sistema di potere in questi anni dove non ci si è potuti misurare ad armi pari"

"Mi spiace che a Toti la manifestazione di oggi provochi amarezza, a me ha provocato amarezza leggere del sistema di potere che si è venuto a determinare nel corso di questi anni, al di là degli esiti giudiziari". Così Andrea Orlando, deputato Pd ed ex ministro del lavoro a margine della manifestazione "Liguria diritto al futuro" a Genova.

"La valutazione politica è che la democrazia in Liguria è stata sequestrata e che le partite giocate negli anni scorsi non erano ad armi pari. E questo dovrebbe far riflettere tutti -ha proseguito- . Quello che è certo è uno spaccato che emerge di una democrazia sequestrata, di una regione sottoposta ad un sistema di potere pervasivo, di una gestione dei servizi e delle risorse pubbliche tutt'altro che trasparente. E su questo penso che la politica chieda una risposta. Quella di oggi è una mobilitazione popolare a favore del futuro della Liguria guidata dalle forze del centrosinistra, in piazza soprattutto per chiedere di sbloccare questa situazione, per restituire alla Liguria un futuro e evitare di trovarsi in una situazione di impasse che rischia di compromettere gli investimenti su questa regione".

"Da ministro della Giustizia quando pensavo ci fossero abnormità nell'iniziativa della magistratura non facevo commenti - ha poi sottolineato Orlando - ma mandavo gli ispettori. Se ci sono riserve sull'attività della magistratura si interessano gli ispettori sennò non si delegittima la magistratura perché il Ministro della Giustizia, per come è scritta la Costituzione, è l'unico che non può fare commenti potendo esercitare l'azione disciplinare".