Caso Toti, Genova: presidente interrogato da stamattina in caserma GdF a Molo Giano. Avvocato Savi: "Risponde a tutte le 180 domande"

di Redazione

Non riuscito il depistaggio su Palazzo di Giustizia e sull'altra caserma di Lungomare Canepa

Il governatore Giovanni Toti è ancora nella caserma del Roan della Guardia di finanza di Genova e "risponde a tutte le 180 domande che gli stanno ponendo". Lo precisa  l'avvocato di Toti Stefano Savi. Sono infatti più di cento, centottanta secondo le indiscrezioni del pomeriggio, le domande che i pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde, con l'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, hanno deciso di rivolgere al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari dal 7 maggio per corruzione e falso. Le domande riguardano i finanziamenti ricevuti non solo da Aldo Spinelli e Francesco Moncada, ma anche dal re delle discariche Pietro Colucci e da altri imprenditori. Le altre domande riguardano anche il presunto voto di scambio. Toti, assistito dall'avvocato Stefano Savi, sta rispondendo a tutte le domande.

 Non è escluso che l'interrogatorio possa anche essere interrotto questa sera e riprendere domani mattina.

Il presidente della Regione Giovanni Toti, accompagnato dall'avvocato Stefano Savi, era entrato questa mattina nella caserma della Guardia di Finanza a Molo Giano, per essere interrogato dai pm. Il presidente, secondo indiscrezioni, ha depositato una memoria difensiva.

Il presidente è entrato da un altro varco, rispetto a quello di Molo Giano dove tutti i giornalisti lo attendevano. L'auto su cui viaggiava Toti è entrata nell'area portuale dal varco di Levante, in via dei Pescatori, alle 10,47, mentre i pm sono entrati dal varco di piazza Cavour.

L'indiscrezione sulla sede dell'interrogatorio si è diffusa rapidamente, frustrando il depistaggio su Palazzo di Giustizia o sull'altra caserma di Lungomare Canepa.

(in aggiornamento)