Carige e il "gran rifiuto" di CCB: non acquisirà l'80% dal Fondo di tutela
di Marco Innocenti
"Imprevedibile l'evoluzione del mercato di fronte alla pandemia" e troppi "rischi connessi a questo eccezionale scenario"
Ci sarebbe "l'aleatorietà della pandemia sul mercato, la sua imprevedibile evoluzione e i rischi connessi a questo eccezionale scenario" alla base della decisione di Cassa Centrale Banca di formalizzare la propria decisione di non procedere all'acquisto della quota dell'80% di Banca Carige, detenuta dal Fondo interbancario di tutela dei depositi. La scelta è stata ufficializzata e resa nota dalla stessa cassa trentina. Nel contempo, il Fitd e lo Schema volontario hanno ribadito il proprio impegno a sostegno dell'istituto bancario genovese ma, adesso, si riparte da zero e la ricerca all'orizzonte di un nuovo acquirente non sembra per nulla semplice.
Nel dettaglio, una nota di Fitd dichiara di prendere atto di quanto comunicato da Cassa Centrale Banca, "con largo anticipo sui termini previsti, in ordine alla decisione del proprio consiglio di non procedere all'esercizio dell'opzione di acquisto della partecipazione. Alla luce di questa decisione, il Fondo e lo Schema Volontario hanno confermato il proprio pieno e convinto impegno nel sostegno di Banca Carige e nella ricerca di una business combination con altri potenziali partners in grado di valorizzare le potenzialità della banca, l'importante lavoro svolto dai suoi organi e da tutta la struttura ed i significativi risultati conseguiti nelle pur avverse condizioni derivanti dalla crisi pandemica in atto".
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