Caos Autostrade, Tagnochetti a Telenord: "Col cashback non ci facciamo nulla"

di Edoardo Cozza

Il presidente Trasportunito Liguria: "Non basta non pagare la tratta, servono ristori vero: siamo allo stremo, le imprese rischiano di chiudere"

Il comunicato congiunto di tutte le associazioni di categoria sul tema code in autostrade in Liguria fa capire come il settore dell'autotrasporto stia vivendo un momento particolarmente complesso. Lo spiega a Telenord Giuseppe Tagnochetti, presidente di Trasportunito Liguria, una delle sigle che ha presentato l'appello alle istituzioni: "Il sistema paga il costo di questi cantieri autostradali, necessari per rimettere in sesto la nostra rete: ne siamo consapevoli, è una situazione che va avanti dal crollo del Ponte Morandi. I sacrifici che facciamo sono di vario tipo: abbiamo difficoltà ad operare con i cantieri, anche per la sicurezza stradale; ma poi c'è anche il sacrificio economico, perché con questi rallentamenti perdiamo tanto dal punto di vista produttiva, perché le consegne non vengono effettuate, non possiamo programmare: ai tempi del crollo i ristori del decreto Genova ci hanno permesso di restare competitivi, ma poi quei fondi sono terminati e ora la situazione è grave: già affrontiamo altri problemi come l'aumento dei costi dei carburanti, ora chiediamo alle istituzioni di fare fronte comune".

Per i rimborsi non basta il cashback: "Può essere utile per compensare qualcosa ai cittadini, che vivono certamente disagi gravi, ma per il nostro settore non è nulla: è al massimo una riparazione morale il fatto di non pagare la tratta, ma non è un ristoro vero sulla perdita di capacità di servizio: è come se un'industria ferma i macchinari per metà del tempo. Per sopperire a questa mancanza servono ristori veri".

L'autotrasporto è in ginocchio, Tagnocchetti conclude: "È il momento di intervenire perché non c'è più tempo: con i prossimi bilanci, se non si trovano delle soluzioni, molte imprese rischiano di chiudere".