Camogli, Fiorello incoraggia Spalletti dopo l'1-1 in Macedonia: "Diamo tempo al nuovo ct, ha pochi giocatori da convocare"

di Stefano Rissetto

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Durissimo l'ex ct Sacchi: "Luciano deve accantonare alcuni giocatori non all'altezza, altrimenti va al suicidio e non credo sia la sua intenzione"

Camogli, Fiorello incoraggia Spalletti dopo l'1-1 in Macedonia: "Diamo tempo al nuovo ct, ha pochi giocatori da convocare"

Rosario Fiorello incoraggia Luciano Spalletti, dopo il deludente 1-1 al debutto da ct della Nazionale italiana in casa della Macedonia del Nord, con il genoano Retegui in panchina per tutta la gara: "Diamogli tempo, è solo la prima partita".

"Noi italiani - dice lo showman a margine di un evento a Camogli - vogliamo tutto e subito. Certo che il bacino di calciatori si restringe sempre di più ma aspettiamo a giudicare".

A fine gara, in sala stampa a Skopije, Spalletti ha ammesso: “La squadra ha giocato una buona partita non abbiamo concesso molto. È mancato il passaggino giusto per far pesare la nostra superiorità tecnica, l'imbucata finale dopo aver creato gioco e situazioni pericolose. Anche dopo il pari avremmo potuto gestire meglio le situazioni al limite della loro area”.

“La sofferenza è stata sul piano delle ribattute e delle seconde palle, dove non siamo stati pronti a ricreare questo blocco squadra in fase difensiva e queste respinte sono state spesso oggetto di riconquista dei centrocampisti che accompagnavano. Gli aspetti su cui lavorare vengono fuori da questa partita qui. Questo è l'unico elemento che abbiamo per andare a cercare di trovare dei miglioramenti. Noi siamo una squadra forte, con una storia fortissima, una nazione che genera calciatori di continuo - conclude -e dobbiamo tornare a quel livello che ci è stato donato dalla storia e dalla qualità che abbiamo in Italia”.

Molto più duro l'ex ct Arrigo Sacchi, finalista mondiale sconfitto ai rigori dal Brasile il 17 luglio 1994 al Rose Bowl di Pasadena: "Luciano è un ottimo allenatore, ma non è un mago. Non gli si possono chiedere i miracoli – spiega Sacchi alla Gazzetta dello Sport – Un consiglio, però, mi sento di darglielo: lui ha preso una squadra che evidentemente non era all'altezza del compito. Probabilmente non conosceva tutti i giocatori dal punto di vista caratteriale. È necessario scegliere elementi affidabili per creare un collettivo come ha fatto a Napoli. Un Ct non ha tempo per cambiare la mentalità dei giocatori, deve puntare su uomini che siano disponibili e che interpretino al meglio le sue idee".

"Preferisco non fare nomi – continua Sacchi – Dico soltanto che Spalletti non ha il tempo né la possibilità di modificare la testa di un giocatore che non è abituato a fare certe cose. Quindi è necessario che abbia ragazzi affidabili, intelligenti, disponibili, con elevate motivazioni e un forte spirito di squadra. Altrimenti, per un allenatore di nazionale, è come andare al suicidio e non credo che Spalletti abbia quest'intenzione".