Brennero, la commissaria UE ai trasporti Valean 'bacchetta' l'Austria

di Marco Innocenti

2 min, 22 sec

Da tempo sul valico è in corso un braccio di ferro con gli autotrasportatori italiani

Brennero, la commissaria UE ai trasporti Valean 'bacchetta' l'Austria

Nonostante i sui 1300 metri di altitudine, sul valico del Brennero il clima è caldo da tempo. Italia e Austria infatti sono alle prese con un braccio di ferro che riguarda l'autotrasporto. Da una parte, al di là delle Alpi, il nuovo governo Verdi-Popolari ha messo in atto un ulteriore giro di vite sulle categorie merceologiche non più trasportabili su gomma, adducendo come motivazione la salvaguardia dell'ambiente e la lotta al riscaldamento globale. Dalla nostra parte del valico, però, le associazioni dell'autotrasporto sono insorte, accusando Vienne di voler solo porre in essere delle misure protezionistiche camuffandole sotto la maschera ambientale, favorendo le industrie austriache a discapito di quelle estere.

Per questo, il primo viaggio da commissaria Ue ai trasporti di Adina Ioana Vălean è stato proprio sul Brennero, venerdì 14 febbraio: al mattino sul versante austriaco, dove ha incontrato Leonore Gewessler, ministra austriaca per la protezione dell'ambiente, per l'energia e per la mobilità, e le autorità locali del Tirolo. Nel pomeriggio, poi, la Vălean si è spostata sul versante italiano, incontrando la ministra alle Infrastrutture e ai trasporti Paola De Micheli e il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher. Al termine degli incontri, la commissaria Ue ha rilasciato alcune dichiarazioni all'Ansa, nelle quali si è detta contraria a qualsiasi decisione unilaterale da parte dei singoli paesi, arrivando a chiedere a Vienna "un passo indietro sui divieti per i tir, prima di discutere di altri provvedimenti di limitazione, come per esempio un pedaggio unico per l'intero corridoio del Brennero".

Immediate, oltre che molto critiche, le reazioni da parte austriaca: "Non arretreremo di un millimetro - ha tuonato il governatore del Tirolo, Gunther Platter - Quelle che abbiamo posto in essere sono misure emergenziali". Di tutt'altro segno, invece, le reazioni al di qua delle Alpi: "Il governo italiano non deve traccheggiare e limitarsi a fare dichiarazioni - ha detto Paolo Uggé, vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto - Siamo ostaggio dell’Austria da almeno 30 anni. I collegamenti in Europa devono essere affrontati come un ‘unicum’ al fine di rendere competitiva l'economia europea. Che questa fosse l'intenzione dei padri costituenti trova conferma nella scelta che, fin dal 1984, i commissari Van Miert e, successivamente, Loyola de Palacyo, portarono avanti e che ha prodotto la realizzazione delle Reti TEN".

"Facendo leva sul problema dell'inquinamento, una giustificazione smentita dai fatti, l'Austria tenta di ripetere quello che ha già provato in passato - spiega ancora Uggè - Quello che il governo austriaco persegue è di divenire il gestore della logistica stradale così come la Svizzera lo è diventata di quella ferroviaria. Con la differenza che la Svizzera non è parte dell'Europa, quindi stipula accordi commerciali con la UE e con i singoli Paesi. L'Austria, invece, se vuole godere dei benefici di essere parte della Comunità deve rispettare le regole".