Basta ambiguità, John Elkann lascia la presidenza del Gruppo Gedi

di Matteo Cantile

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Al suo posto sarà nominato Maurizio Scanavino, l'uomo che ha gestito la vendita de Il Secolo XIX ad Aponte. Cambio anche alla direzione de La Repubblica

Basta ambiguità, John Elkann lascia la presidenza del Gruppo Gedi

Rivoluzione ai vertici di Gedi, il gruppo editoriale proprietario di importanti testate come La Repubblica e La Stampa e, fino al 29 di settembre, anche de Il Secolo XIX.  Secondo quanto riportato da Prima Comunicazione, John Elkann ha scelto di lasciare la presidenza del gruppo, mantenendo solo il ruolo di azionista attraverso Exor, la holding degli Agnelli-Elkann che detiene, tra l'altro, la maggioranza della Juventus.

Il perché - Nel corso degli ultimi mesi Elkann, nipote dell'avvocato Gianni Agnelli, era stato pesantemente accusato di influenzare la linea editoriale delle sue testate: proprio per contestare questo attivismo giornalistico dell'editore, i giornalisti di Repubblica erano scesi in sciopero nei giorni scorsi.  Questa decisione sembra essere dunque motivata dal desiderio di evitare ambiguità riguardo al suo ruolo.

Il successore - La presidenza sarà così affidata a Maurizio Scanavino, attuale amministratore delegato di Gedi e anche della Juventus: è stato proprio Scanavino l'uomo che ha gestito il passaggio de Il Secolo XIX da Gedi a Blue Media, la newco dell'armatore Gianluigi Aponte, fondatore di Msc. Con questo cambiamento, Scanavino lascerà il ruolo di amministratore delegato a Gabriele Comuzzo, ex vicedirettore generale del gruppo, con un'esperienza consolidata come Chief Revenue Officer e direttore generale della concessionaria Manzoni.

Salta anche Molinari - Anche alla guida del quotidiano La Repubblica ci sarà un avvicendamento. A partire dal 7 ottobre, Mario Orfeo, attuale direttore del TG3, assumerà la direzione del giornale, succedendo a Maurizio Molinari, che resterà comunque come collaboratore ed editorialista. Molinari era stato sfiduciato dalla redazione del giornale, accusato di essere troppo accondiscendente alle richieste dello stesso Elkann.