Bassetti a Fuori Rotta: "Molti colleghi si comportano da politici e non da medici"
di Antonella Ginocchio
Dura bordata agli infettivologi che osteggiano riaperture e coprifuoco: "Molta ideologia e poca scienza"
"Chi tra i miei colleghi dice che sulla pandemia Draghi non ne ha azzeccata una, secondo me sbaglia, perché non è più un medico ma un politico". Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del policlinico San Martino, intervenuto nell'ultima puntata di Fuori Rotta. "Io di mestiere faccio il medico - ha spiegato - Lavoro come consulente di Regione Liguria e porto il mio pensiero all'interno della task force regionale. Lì si ferma il mio ruolo, che è quello di dire quanti malati ho in ospedale, come stanno andando, quanti monoclonali ho fatto, a chi bisogna fare il vaccino, dopo di che le scelte sono politiche".
"Chi è un medico - ha aggiunto - come tale si deve comportare. Le decisioni le prendono il Presidente Toti per la Regione Liguria e il premier Draghi a livello nazionale, dopo aver sentito il reparto scientifico a livello nazionale e la task force per quello regionale. Sono decisioni politiche e come tali restano. I miei colleghi che commentano le decisioni politiche, fanno i politici. Un paio di loro la politica la fanno pesantemente, anche da una certa parte. Credo che lì ci sia molta ideologia e poca scienza".
E sul nuovo decreto e il coprifuoco mantenuto alle 22: "Dal punto di vista tecnico è evidente che se le persone possono stare fuori fino alle 23, possono in qualche modo girare di più. Per un paese come il nostro, aprire i ristoranti a cena e dire che alle 22 bisogna essere tutti a casa, probabilmente rende anche inutile aprirli. Sappiamo che normalmente si va al ristorante intorno alle 20,30. Forse si vuole mantenere in questo mese di maggio il coprifuoco fino alle 22 e, magari a giugno ci auguriamo che se i numeri lo consentono un pochino più aperto. Ma questa è una domanda che non va fatta al medico, è una scelta politica e come tale resta. Diciamo che se qualcuno mi dice se c'è uno studio scientifico, che se viene spostato alle 23, possano cambiare le cose, a quel punto io direi di no e la situazione di Madrid lo dimostra. Lì hanno fatto una scelta completamente diversa dal resto dell'Europa, i numeri stanno dando loro ragione: hanno il coprifuoco alle 24 e a quell'ora si torna tutti a casa. L'esperienza ce la stiamo facendo giorno dopo giorno sul campo, si deve capire se si è fatto bene o male, chi ha osato un po' di più non mi pare che abbia dei dati disastrosi. Dall'altra parte, però, i paesi che hanno aperto hanno avuto un aumento dei contagi. Qua, ogni scelta finisce per essere potenzialmente sbagliata. Ma lo ripeto: è una scelta politica. Anche i tecnici che dicono: "io sono d'accordo", "io sono a favore", escono dal proprio ruolo e fanno il lavoro di qualcun'altro. Il nostro ruolo è quello di fornire numeri, dati, curare i malati, far parte della task force nazionali o regionali e contribuire con il sapere scientifico a dare le migliori informazioni per la politica".
Fra gli ospiti della puntata di Fuori Rotta, insieme a Matteo Bassetti, ci saranno il vice presidente del Consiglio regionale della Liguria Armando Sanna, John De Caro e Fabrizio Bogo, due ristoratori appartenenti a #ProtestaLigure e, collegati in remoto, il sottosegretario alla sanità Andrea Costa, il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana, il presidente del Sindacato Italiano Locali da Ballo Ascom Ettore Bocciardo, il presidente del Consorzio Balneari di Corso Italia Maurizio Puccio e il cantautore Sandro Giacobbe, che presenterà in anteprima la sua ultima canzone, intitolata "Il nostro tempo".
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