Baby estremisti, allarme in tutta Italia: due sedicenni di estrema destra indagati a Genova

di Redazione

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Un’ondata di radicalizzazione coinvolge sempre più minorenni in Italia, tra propaganda fascista, suprematismo bianco e jihadismo

Baby estremisti, allarme in tutta Italia: due sedicenni di estrema destra indagati a Genova

Un’ondata di radicalizzazione coinvolge sempre più minorenni in Italia, tra propaganda fascista, suprematismo bianco e jihadismo. A Genova, due ragazzi di 16 anni sono stati indagati dalla procura per i minorenni per attività di propaganda inneggiante all’ideologia fascista in contesti di estrema destra radicale. Le perquisizioni, eseguite dalla Digos, hanno portato al sequestro di computer, tablet, telefoni, oltre a materiale riconducibile al fascismo, tra cui un’uniforme delle SS e l’effigie di Benito Mussolini.

Il caso genovese si inserisce in un’operazione più ampia coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, che ha coinvolto 22 minori tra i 13 e i 17 anni in diverse province italiane. I giovanissimi oggetto delle indagini erano attivi su social e canali online diffondendo contenuti estremisti: dal suprematismo bianco al nazismo, dalla propaganda jihadista a forme violente di antagonismo politico.

In alcuni casi, come a Bologna, due 17enni avevano partecipato a manifestazioni non autorizzate culminate in atti vandalici; in altri, come a Ravenna e Oristano, i minori erano coinvolti nella diffusione di contenuti affiliati all’Isis o posavano online con armi e simboli di odio razziale.

Secondo i dati della polizia, da gennaio 2023 a oggi sono già 12 i minorenni sottoposti a misura cautelare e 107 quelli oggetto di approfondimenti investigativi. Un trend preoccupante che, secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rappresenta una “sfida culturale profonda” oltre che una minaccia alla sicurezza. “Non parliamo di giovani criminali – ha detto – ma di ragazzi disorientati, che nel web cercano senso, identità, ascolto. Serve sì fermezza, ma soprattutto un cambio di passo educativo”.

Sulla stessa linea il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha annunciato nuovi programmi scolastici basati su “alfabetizzazione emozionale” e “educazione del cuore”, con l’obiettivo di prevenire derive violente già in età adolescenziale.

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