Autostrade, falsi report: il gip respinge la richiesta delle misure cautelari
di Redazione
Il pm Cotugno impugnerà la decisione davanti al tribunale del riesame
Il gip del tribunale di Genova ha respinto la richiesta di misure cautelari per undici indagati nell'ambito dell'inchiesta sui falsi report nata da una costola della indagine madre sul crollo del ponte Morandi. Tra questi l'ex amministratore delegato Antonino Galatà, il cui nome era già stato reso noto, e tecnici e dirigenti Spea, la società che si occupa delle manutenzioni e ispezioni per Autostrade. I fatti contestati riguardano le mancate ispezioni nei cassoni, a partire dal 2013, dei viadotti Bisagno e Veilino (entrambi in A12).
La procura aveva chiesto l'applicazione di misure cautelari ma il gip ha respinto la richiesta. Il pubblico ministero Walter Cotugno, che coordina l'indagine del primo gruppo della guardia di finanza, impugnerà il rigetto davanti al Riesame. Secondo l'accusa, sarebbero state attestate falsamente attività di controlli, nelle relazioni semestrali, e di accertamento dello stato di conservazione senza in realtà avere mai fatto le ispezioni all'interno. Per la procura, il 'voto' dato ai viadotti sarebbe stato formulato in base a una verifica in realtà inesistente. Alcuni di loro erano già sotto accusa sia per il crollo del ponte che per i falsi report.
A settembre, il nuovo amministratore delegato Roberto Tomasi aveva incontrato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi e aveva assicurato massima trasparenza da parte dell'azienda. Erano partiti nuovi controlli, anche con società esterne, ed è stato deciso un piano di interventi su viadotti più ammalorati, come il Bisagno. In alcuni casi effettivamente era emerso che parti delle strutture avevano coefficienti di degrado maggiori rispetto a quelli segnati nelle ultime relazioni.
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