Auto, vendite in aumento in Europa

di Redazione

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A novembre +4,5%, Fca in calo dell'1,6%

Auto, vendite in aumento in Europa

Le immatricolazioni di auto nell'area Ue più Efta a novembre sono 1.210.860, in crescita del 4,5%. Il consuntivo dei primi undici mesi dell'anno si chiude invece con un calo dello 0,3% a quota 14.542.126 auto immatricolate. I dati sono dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei dell'auto.  Il gruppo Fca ha venduto a novembre in Europa più Efta 67.739 auto, l'1,6% in meno dello stesso mese del 2018. La quota scende dal 5,9 al 5,6%. Negli undici mesi le immatricolazioni di Fca sono 877.025, in calo dell'8,7% rispetto all'analogo periodo del 2018, con la quota che passa dal 6,6 al 6%.

I brand Fiat e Alfa Romeo chiudono novembre con segno positivo. Fiat con oltre 47.300 immatricolazioni aumenta le vendite del 3,1% rispetto a un anno fa e ottiene una quota del 3,9%. Sono più di 610.300 le registrazioni nel 2019 per una quota del 4,2%. Panda e 500 dominano il segmento A sia nel mese sia nel progressivo annuo. Con quasi 14 mila immatricolazioni in novembre, Panda è l'auto più venduta del segmento e nell'anno aumenta le vendite del 9%, che raggiungono quasi le 170.400 unità. Nel mese 500 è seconda solo alla Panda e risulta la più venduta della categoria nel progressivo annuo, con oltre 177.200 immatricolazioni. Insieme, i due modelli detengono una quota superiore al 29% del segmento. Alfa Romeo nel mese immatricola quasi 4.100 vetture, il 2,3% in più rispetto all'anno scorso per una quota dello 0,3%. Il brand è in crescita in Italia (+9,9%), in Germania (+40,9%), in Francia (+6,7%) e in Spagna (+5,2%). Oltre 49.700 le registrazioni nel progressivo annuo, per una quota allo 0,3%. Mese molto positivo per Stelvio, che incrementa le vendite del 30,6%. Sono 11.600 le Jeep registrate in novembre che permettono al brand di ottenere una quota dell'1%, oltre 155.500 quelle immatricolate nell'anno, per una quota dell'1,1%. Tra i modelli ottengono significativi risultati la Renegade – che nell'anno, con oltre 76 mila registrazioni, incrementa le vendite dell'11,4% – la Cherokee (che rispetto al 2018 aumenta le registrazioni del 29,3%) e la Wrangler, che in confronto all'anno scorso aumenta le immatricolazioni del 9,7%. Ottimi risultati, in attesa delle nuove versioni di Compass e Renegade in arrivo nella prima metà del 2020, che comprenderanno quelle ibride plug-in, tutte prodotte nello stabilimento di Melfi. Anche Lancia sta concludendo l'anno con un risultato molto positivo: infatti, con 55 mila immatricolazioni nel progressivo aumenta le vendite del 23,6% per una quota dello 0,4%. Nel mese, le registrazioni sono 4.300 e la quota dello 0,4%. Ypsilon che rispetto ai primi 11 mesi del 2018 incrementa le vendite del 24%.

Il mercato dell'auto europeo - sottolinea il Centro Studi Promotor - procede "all'insegna di una sostanziale stagnazione compatibile con lo scenario di bassa crescita che caratterizza l'area". Lo "Oltre alla debolezza dell'economia - spiega - pesano fattori come la demonizzazione del diesel, che ha creato forte incertezza negli automobilisti che devono sostituire una vettura perché il mercato non offre al momento soluzioni altrettanto economiche e versatili. Benefici limitati si hanno per le motorizzazioni a basso o nullo impatto ambientale che fanno registrare forti tassi di crescita in termini percentuali, ma numeri assoluti ancora molto piccoli". Tra i cinque principali mercati quello tedesco registra più immatricolazioni ed è l'unico in crescita: le vendite negli undici mesi 2019 sono state 3.323.878 (+3,9%), mentre nell'anno dovrebbero toccare quota 3.570.000, miglior risultato degli ultimi vent'anni dopo quello del 2009 sostenuto da bonus ambientali. Gli operatori tedeschi ritengono che nel 2020 il buon risultato del 2019 non sarà replicabile in quanto le vendite si attesteranno su un livello di circa 3,35 milioni. La Francia ha chiuso gli 11 mesi con un calo dello 0,2% e la domanda di auto è in stagnazione, così come in Italia (-0,6%), mentre più negativo è il risultato del Regno Unito (-2,7%) che ha risentito delle incertezze legate a Brexit. La Spagna accusa un calo del 5,7% nonostante un ricorso ai chilometri zero. "In sintesi, il mercato auto Ue ed Efta - spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - nonostante l'exploit della Germania, non raggiungerà neppure nel 2019 il massimo toccato nel 2007 a quota 16 milioni di immatricolazioni ed è altamente probabile che anche il 2020 sia all'insegna della stagnazione. Il settore sta vivendo una vigilia difficile dopo la scelta delle autorità politiche e di tutte le case di puntare sulle soluzioni elettriche che tuttavia, nonostante il lancio di tanti nuovi modelli, stentano ad affermarsi senza il supporto di forti investimenti in incentivi e in infrastrutture".

"A novembre -  sottolinea Paolo Scudieri, presidente dell'Anfia - il mercato europeo dell'auto continua a rimanere positivo (+4,5%), segnando il terzo mese consecutivo in crescita quest'anno. Ha sicuramente contribuito a generare questo risultato - spiega Scudieri - un basso termine di confronto, visto che a novembre 2018 le immatricolazioni registravano un calo dell'8,1%, sempre in conseguenza dell'entrata in vigore del nuovo test Wltp a settembre. A eccezione del Regno Unito (-1,3%), tutti i major market, che a novembre rappresentano il 72% del mercato europeo, hanno riportato una crescita: Germania (+9,7%), Spagna (+ 2,3%), Italia (+2,2%) e Francia (+0,7%). L'area dei nuovi Paesi membri (Eu12) è in crescita del 10,8% a novembre e rappresenta il 10% del mercato. Nei primi undici mesi dell'anno, i volumi di immatricolazioni sono quasi tornati ai livelli di un anno fa (-0,3%), proprio grazie ai rialzi degli ultimi tre mesi (con settembre a +14,4% e ottobre a +8,6%). Nel trimestre settembre-novembre 2019, le nuove registrazioni di auto in Ue-Efta segnano un recupero tendenziale del 9%, dopo un calo del 3% nei primi 8 mesi dell'anno. Nel cumulato gennaio-novembre, mantengono comunque un segno negativo quattro dei cinque major market, in particolare la Spagna (-5,7%) e il Regno Unito (-2,7%), ma anche l'Italia (-0,6%) e la Francia (-0,2%), in realtà quasi allineate allo stesso periodo del 2018. La Germania (+3,9%) è comunque l'unico mercato a chiudere il progressivo 2019 in crescita". Dall'analisi del mercato per alimentazione, a novembre continuano a calare le immatricolazioni di auto diesel, -16,5%, con il 37% di quota, mentre le vendite di auto a benzina raggiungono il 46%, grazie a una crescita del 15%. Le auto ad alimentazione alternativa valgono il 17,4% del mercato (+25%), di cui l'1,3% sono auto a zero o a bassissime emissioni (2.053). 

- "Si sta chiudendo un 2019 faticoso per il mercato auto Europeo - commenta Andrea Cardinali, direttore generale dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere - e andiamo incontro con forte preoccupazione a un 2020 molto difficile, per l'entrata in vigore dei restrittivi target sulle emissioni di CO2 e delle relative, pesanti sanzioni. In questo scenario, con gli ingenti investimenti richiesti all'industria automotive dalle incalzanti sfide tecnologiche e dai cambiamenti nella società - continua Cardinali - Unrae auspica che il Green Deal annunciato dalla nuova Commissione Europea sia rigorosamente ispirato al principio della neutralità tecnologica, e che diventi occasione per un proficuo dialogo con gli operatori. L'equilibrato sviluppo di una mobilità che sia sostenibile, sicura e smart è un obiettivo fortemente condiviso da tutti: per raggiungerlo servono politiche coordinate di sostegno alla domanda e di potenziamento delle infrastrutture per i combustibili alternativi. Ci auguriamo che i massicci stanziamenti prefigurati possano adeguatamente sostenere lo sviluppo del settore in tutto il continente, ed in particolare nel nostro Paese, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di abbattimento delle emissioni che sono stati fissati".