Assiterminal contro il DL Infrastrutture: "Norme dannose, rischio caos nei porti"

L’associazione dei terminalisti portuali, Assiterminal, lancia un allarme sul Decreto Infrastrutture, definendolo “dannoso per la portualità” e paventando il rischio di nuovi contenziosi legali e caos operativo nei porti italiani.

Nel mirino, in particolare, la norma sui canoni concessori, che l’associazione contesta duramente: “Si autoproclama, impropriamente, norma interpretativa – scrive Assiterminal – ma non può avere l’effetto di sovvertire un giudicato già formatosi, come quello della sentenza del Tar del Lazio. Se così fosse, si aprirebbe una nuova stagione di ricorsi, forse anche peggiore di quella del 2023”.

Critiche anche sulle regole per l’autotrasporto - Un altro punto critico individuato riguarda le disposizioni sui tempi di sosta e attesa a favore degli autotrasportatori. “Pur condividendo l’intento di tutelare una categoria spesso penalizzata da contratti al ribasso – spiega l’associazione – il decreto inserisce una serie di passaggi confusi, attribuendo responsabilità al caricatore-terminalista che difficilmente possono essere a lui imputate”.

Assiterminal teme che, senza un intervento chiarificatore, si possano generare situazioni di difficile gestione operativa. Per questo, annuncia: “Proporremo a breve una circolare interpretativa al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per evitare che si crei il caos”.

Altri nodi irrisolti: prepensionamenti e nomine AdSP - Nella nota, l’associazione segnala anche “l’ennesima mancata occasione” per dare attuazione al Fondo per il prepensionamento dei lavoratori portuali. Inoltre, denuncia il ritardo nella nomina dei presidenti delle Autorità di sistema portuale (AdSP) e chiede che “possano scegliere liberamente i rispettivi segretari generali”.

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