Assegnata la borsa di studio in memoria di Francesca Bonello
di Redazione
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La giovane studentessa morì in un incidente a bordo di un bus durante l'erasmus in Catalogna
Assegnata da Regione Liguria la seconda edizione della borsa di studio intitolata alla memoria di Francesca Bonello, la studentessa genovese morta il 20 marzo del 2016 in Catalogna nell'incidente subito dal bus su cui viaggiava insieme ad altri studenti Erasmus. Ad aggiudicarsela è stata Gaia Brenco, studentessa di Medicina e Chirurgia, grazie a una tesi sperimentale sulla "neoplasia del colon retto nella popolazione africana: studio osservazionale presso il centro oncologico dell'ospedale universitario Ayder di Maccalè (Etiopia)". Brenco riceverà 5000 euro che le consentiranno di approfondire il tema della tesi.
La commissione giudicatrice era composta da docenti universitari e dal direttore di Aliseo, l'agenzia ligure per gli studenti e l'orientamento. "Ricordare Francesca significa anche trasmettere i suoi valori di impegno e attenzione al volontariato, alle missioni, alle ricerche per le popolazioni più svantaggiate", spiega Ilaria Cavo, assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione. La borsa era stata pensata insieme alla famiglia di Francesca, proprio per mantenere vivi i suoi interessi.
Il governo italiano si attivi, attraverso le sue relazioni diplomatiche, per sbloccare la vicenda giudiziaria sull'incidente stradale che, il 20 marzo 2016, a Tarragona, costò la vita a 13 studentesse Erasmus poco più che ventenni, tra cui sette italiane, al ritorno di una gita da Barcellona a Valencia. È questo, in sintesi, il contenuto di una lettera che gli avvocati delle famiglie delle vittime hanno indirizzato all'esecutivo nazionale a tre dalla tragedia. In Spagna, il caso è stato archiviato due volte senza individuare colpevoli e a giugno 2018 è stata aperta una nuova inchiesta, al momento senza sviluppi. "I tempi della giustizia spagnola sono al di fuori di ogni regola e morale - si sfoga Alessandro Saracino, papà di Serena, studentessa torinese che morì nell'incidente - Abbiamo provato a sollecitare il governo, ma senza risposte. Il 3 aprile saremo a Roma per incontrare Maria Elena Boschi che ha presentato in Parlamento un'interpellanza sul tema". Interrogato il 3 febbraio 2017, l'autista si era limitato a sostenere di aver perso il controllo del mezzo, negando di essersi addormentato come aveva detto, in un primo momento, ai soccorritori.
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