Assarmatori, l'accordo sui combustibili alternativi e la richiesta: "Coordinare porti per dare energia alle navi da terra"

di Redazione

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Il presidente Stefano Messina: "Serve una visione nazionale e di sistema: interventi scoordinati farebbero solo sprecare risorse senza raggiungere risultati"

Assarmatori, l'accordo sui combustibili alternativi e la richiesta: "Coordinare porti per dare energia alle navi da terra"

Assarmatori è soddisfatta dall'accordo europeo sul regolamento Afir che dovrebbe rafforzare lo sviluppo delle infrastrutture per i combustibili alternativi e la fornitura di energia da terra alle navi chiedendo fra l'altro agli stati membri di assicurare la disponibilità della fonte di energia elettrica da terra entro il primo gennaio 2030 per i porti strategici della rete Ten-T, ma avverte che gli interventi nei porti vanno coordinati.

"All'interno del Fondo complementare al Pnrr - dice il presidente Stefano Messina - sono stati stanziati 700 milioni di euro proprio per il cold ironing nei porti italiani e alcuni progetti sono già in corso. Abbiamo più volte affermato che occorre una visione nazionale e di sistema. Effettuare interventi scoordinati e differenti non solo fra ogni singola Autorità di Sistema Portuale, ma anche all'interno di uno stesso scalo fra terminal e terminal, significherebbe sprecare ingenti risorse pubbliche e non pervenire ai risultati sperati in termini di riduzione delle emissioni oltre al fatto che provocherebbe una grave distorsione nel mercato dei servizi terminalistici e marittimi".

Non solo: Assarmatori chiede "una netta separazione tra chi dovrà realizzare l'infrastruttura, chi dovrà alimentarla e chi dovrà manutenerla offrendo i servizi alla nave". Gli armatori inoltre accolgono con favore l'esenzione da sanzioni per l'armatore "nel caso in cui la nave sia attrezzata per attingere energia da terra ma non potesse farlo per mancanza o malfunzionamento della stessa rete".