Alluvione 2014, confermata l'assoluzione in appello per Raffaella Paita

di Fabio Canessa

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Respinta la tesi della Procura, lei: "Grillo, Salvatore e tutto il M5S mi devono delle scuse, ma non arriveranno"

Alluvione 2014, confermata l'assoluzione in appello per Raffaella Paita
La corte d'appello di Genova ha confermato l'assoluzione per Raffaella Paita, attuale deputata Dem ed ex assessore regionale alla protezione civile, per i fatti dell'alluvione del 2014 in cui perse la vita l'ex infermiere Antonio Campanella. Secondo il procuratore capo Cozzi e il pm Dotto, che avevano impugnato l'assoluzione di primo grado, Paita (difesa dall'avvocato Andrea Corradino) "sapeva delle carenze dell'apparato amministrativo più volte prospettate dalla dirigente Gabriella Minervini". A fronte "della consapevolezza delle carenze dell'apparato amministrativo" e "del quadro meteo allarmante già dal giorno precedente, l'ex assessore avrebbe dovuto prendere in mano le redini" e "intervenire perché rientra tra gli obblighi del ruolo di garanzia del politico". Non solo. Se si fossero attivati, secondo la procura, tutti gli organismi e organi previsti dalla legge "ci sarebbe stato un allertamento della popolazione che avrebbe potuto attutire i danni". Paita aveva scelto di essere processata con rito abbreviato. È invece ancora a dibattimento il processo che vede imputata Minervini (difesa dall'avvocato Silvia Morini). Entrambe erano accusate di omicidio colposo e disastro colposo. "Sono stati anni durissimi. Non è stato semplice resistere e garantire l'impegno nelle cose in cui credo. Ma ero certa di avere fatto tutto quello che era nelle mie competenze e certa che la verità sarebbe emersa". Lo ha detto Raffaella Paita dopo la lettura della sentenza di assoluzione in appello. "Voglio ringraziare il mio avvocato Andrea Corradino - ha continuato la deputata Dem - e anche citare una frase di Leonard Cohen: 'C'è una crepa in ogni cosa ma da lì entra luce'. Ecco io ho sempre avuto fiducia nella giustizia e massimo rispetto per la vittima e per chi ha sofferto". "Non ho mai alzato la voce e mai detto cose fuori posto. Questo è il riconoscimento che ero completamente estranea. Non voglio fare polemiche ma penso anche a cosa scrivevano Grillo e Alice Salvatore sul blog del Movimento". "Oggi mi aspetterei le scuse del Movimento 5 stelle ma non credo che arriveranno". Il riferimento è alle accuse e richieste di dimissioni fatte da Beppe Grillo attraverso il blog del Movimento, quando lei era assessore alla Protezione civile della Regione Liguria e fu accusata di omicidio colposo e disastro colposo. "Oggi quella loro posizione andrebbe riletta alla luce di quello che è successo in casa loro - ha aggiunto - garantisti con i militanti e poi sputano sentenza nella fase dell'avviso di garanzia nei loro confronti. In questo Paese c'è bisogno di civiltà e rispetto delle sentenze e della richiesta di giustizia". LA SOLIDARIETA' DEL PD "Il tempo è galantuomo. Oggi Raffaella Paita è stata assolta in appello così come in primo grado nel processo per l'alluvione 2014. Una sentenza che non poteva essere altrimenti. Siamo felici e soddisfatti per l'epilogo di questo vicenda giudiziaria. A Paita l'abbraccio affettuoso di tutto il Pd". E' la nota diffusa dal Partito democratico di Genova, della Liguria e del gruppo consiliare del Comune di Genova. IL POST DI MATTEO RENZI - Lella Paita è una giovane donna che si impegna per la sua gente in Liguria. Nel 2015 si candida alla guida della Regione. Viene massacrata dal fuoco amico (la sinistra interna prima perde le primarie e poi rompe l’alleanza) e poi dalla strumentalizzazione per un avviso di garanzia legato all’alluvione del Bisagno. Il centrosinistra perde le Regionali, Lella viene considerata la responsabile di tutto. Poi il tempo, galantuomo, si incarica di riportare la verità a casa. E Lella Paita viene assolta in primo grado. La procura fa ricorso e oggi Lella viene assolta anche in secondo grado. Ci sono i giustizialisti cinici e privi di ogni morale. E poi ci sono le persone che credono nella giustizia. Orgoglioso di far parte di quest’ultima categoria, orgoglioso di essere amico di Lella Paita. Abbiamo perso la Regione Liguria ma non abbiamo perso la dignità, l’onore, il senso della giustizia. Ti vogliamo bene, Lella