Affitti brevi, addio alle key box di Airbnb. Obbligo di check-in di persona: stretta del Ministero dell’Interno

di Carlotta Nicoletti

3 min, 22 sec

La nuova regola impone la presenza fisica dell’host al check-in per garantire maggiore sicurezza e rispetto delle normative

Affitti brevi, addio alle key box di Airbnb. Obbligo di check-in di persona: stretta del Ministero dell’Interno

 

Stop ai check-in automatizzati negli affitti brevi. Il Ministero dell’Interno introduce l’obbligo di verifica di persona per migliorare la sicurezza e prevenire abusi.

 

Una circolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, inviata il 18 novembre alle prefetture italiane, impone agli host di effettuare il check-in di persona per tutti gli affitti brevi. La misura, applicata immediatamente, vieta l’uso esclusivo di key box o codici di accesso, finora strumenti comuni per la gestione degli arrivi in autonomia. Anche a Genova era stato messo sotto la lente d'ingrandimento il problema delle key box ritenute non sicure e anche antiestetiche, oltre che un sistema che penalizza alberghi e residenti, il consigliere comunale Nicholas Gandolfo aveva anche presentato un'interrogazione al riguardo.

 

L’obiettivo del provvedimento è garantire il rispetto dell’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che obbliga i gestori a verificare la corrispondenza tra i documenti ricevuti e l’identità degli ospiti. L’utilizzo delle key box, che non consente un controllo diretto, è stato ritenuto incompatibile con questa normativa.

 

La decisione, sebbene motivata da ragioni di sicurezza, si inserisce in un clima di crescente tensione legato al fenomeno dell’“overtourism” e alle proteste contro la turistificazione urbana. Key box e codici di accesso sono stati spesso criticati come simboli di un sistema che favorisce gli affitti brevi a scapito dei residenti. A Firenze e Milano, l’uso delle key box sarà vietato a partire dal 2025.

 

Gli operatori del settore temono che la nuova regola complichi la gestione degli affitti e penalizzi chi offre alloggi turistici. Tuttavia, il Ministero ribadisce la necessità di tutelare sia la sicurezza dei cittadini sia il rispetto delle normative.

 

La stretta rappresenta un ulteriore passo per regolamentare un mercato in crescita, ma rischia di acuire le difficoltà operative per i gestori di alloggi turistici, alimentando il dibattito tra sicurezza e flessibilità.

 

Anche in Liguria, dove le strutture registrate ufficialmente sono 41.806 (Genova 12.009 – Savona 12.564 – La Spezia 8.820 – Imperia 8.413) la nuova disposizione rischia di suscitare ulteriori difficoltà - riferisce Fiaip - che si aggiungeranno ai ritardi con i quali le strutture si stanno adeguando alle nuove normative che entreranno in vigore il prossimo 1 gennaio 2025 (in regola appena il 55,90% delle strutture). Per questo motivo FIAIP Liguria, parte della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, evidenzia qualche criticità nell’applicazione delle disposizioni.

 Il Presidente regionale Liguria di Fiaip – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali:  “L'identificazione diretta e cioè non più da remoto, parrebbe orientata a coinvolgere personalmente addirittura il proprietario dell'immobile. Siamo in attesa di ulteriori dettagli e chiarimenti nel merito del provvedimento ma fin d'ora, personalmente, mi sento di manifestare una certa preoccupazione derivante da un repentino cambio di rotta da quello che qualcuno considerava un eccessivo lassismo a quella che sembra diventata una caccia all'untore (il gestore di uno o più immobili a destinazione turistica).
Se da un lato il crescente malessere derivante da un rapido dilagare (soprattutto nei centri storici delle città d'arte) di queste strutture ricettive alternative richiedeva attenzione e contromisure, dall’altro lato non si dovrebbe ignorare come tali attività abbiano innegabili effetti corroboranti per l'economia in generale del nostro Paese.
Come Fiaip ricordiamo che annoveriamo tra i nostri associati moltissimi agenti immobiliari specializzati nelle cosiddette locazioni brevi con indirizzo turistico e siamo disponibili a qualsiasi tavolo di lavoro finalizzato ad armonizzare e migliorare gli aspetti negativi del fenomeno.
Come presidente regionale Fiaip Liguria, e quindi di una regione a forte vocazione turistica, sto lavorando da tempo su possibili soluzioni che possano in qualche modo dare respiro anche al mercato delle locazioni residenziali  abitative per lavoratori e famiglie.
Prendiamo atto di tutte le misure restrittive che il dipartimento per la Pubblica Sicurezza sta predisponendo per aumentare la sicurezza e così l'identificazione dei soggetti in entrata degli alloggi turistici diversi dalle strutture alberghiere”.