Ad agosto torna a calare il mercato auto italiano: -3,1%

di Pietro Roth

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Anche la crisi di Governo può aver influito sul dato

Ad agosto torna a calare il mercato auto italiano: -3,1%

Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad agosto il mercato italiano dell’auto totalizza 88.939 immatricolazioni, in calo del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2018. I volumi immatricolati nei primi otto mesi del 2019 ammontano, così, a 1.325.162 unità, il 3% in meno rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2018. “Dopo la sostanziale stabilità di luglio, il mercato dell’auto torna a calare ad agosto (-3,1%), anche a causa di un giorno lavorativo in meno (21 giorni lavorativi ad agosto 2019 contro i 22 di agosto 2018) – commenta Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. Oltre al fatto che agosto di per sé è un mese dai volumi tradizionalmente bassi, può aver inciso sulle decisioni d’acquisto anche l’impatto della crisi di Governo. Auspichiamo, quindi, che il Paese raggiunga la stabilità politica il prima possibile, per scongiurare il protrarsi di un clima di incertezza. Nel mese, le autovetture diesel mantengono un calo a doppia cifra (-34%), portando la flessione, nei primi otto mesi del 2019, a -25%, con una quota del 38% ad agosto (solo un punto percentuale in più dello scorso mese, che aveva registrato la quota di mercato più bassa da settembre 2001). Aumentano, invece, le vendite di auto a benzina, che crescono del 45% nel mese, rappresentando il 44% del mercato, e del 27% nel cumulato. Si mantiene alta, al 18% nel mese, la quota delle auto ad alimentazione alternativa, la stessa di luglio e la più alta da gennaio 2015), con volumi in crescita del 18% ad agosto e del 9% nei primi otto mesi del 2019. Infine, le autovetture ibride tradizionali aumentano ad agosto dell’11%, registrando la crescita più bassa del 2019, e nei primi otto mesi del 2019 del 28%. Record positivo per le auto Gpl che crescono sia ad agosto, +17%, sia nel cumulato, +7%, e raggiungono nel mese una quota del 10%, la quota mensile più alta dal 2015”.