Accusati di 35 furti tra Liguria, Piemonte e Lombardia: arrestate quattro persone

di Filippo Serio

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Tra il 'bottino' attrezzature agricole e 2.200 kg di cavi di rame

Accusati di 35 furti tra Liguria, Piemonte e Lombardia: arrestate quattro persone

Motozappe, tagliasiepi a motore e scavatori, ma anche tonnellate di cavi di rame. Questo il 'bottino' frutto di 35 furti commessi tra Liguria, Piemonte e Lombardia, per i quali sono accusate 4 persone, arrestate oggi dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Savona,

Al termine di un’articolata attività d’indagine, i ladri sono stati rintracciati e arrestati in vari comuni nelle province di Torino ed Arezzo: l'accusa, a vario titolo e in concorso, è di 35 furti di attrezzature agricole e ingenti quantitativi di cavi elettrici in rame, commessi in vari comuni nelle provincie di Savona, Cuneo, La Spezia e Varese, nel periodo da maggio 2023 a febbraio 2024.

L'INDAGINE - Dopo che dal mese di maggio 2023, in particolare nei comuni di Quiliano e Vado Ligure, si erano verificati diversi furti di attrezzature agricole, spesso di ingente valore, custodite in terreni e capannoni, i carabinieri avevano intensificato i controlli sul territorio, soprattutto negli orari in cui maggiormente avvenivano le sparizioni.

Le indagini hanno consentito di individuare un gruppo criminale composto da cittadini di origine romena, residenti nelle province di Torino ed Arezzo.

IL PRECEDENTE - I militari già nello scorso mese di febbraio avevano arrestato in flagranza di reato tre persone nel comune di Quiliano: i tre uomini, dopo aver forzato un cancello, si erano introdotti in un terreno agricolo con un furgone cassonato e avevano rubato diverse attrezzature tra scavatore, motozappa, tagliasiepi, ecc., per un valore di circa 90.000 euro. Per il trasporto i tre avevano utilizzato un proprio mezzo e un furgone rubato

I tre indagati fermati avevano evidenziato una certa “professionalità” nel loro settore criminale: infatti, avevano scelto con cura un obiettivo particolarmente remunerativo da colpire e, per assicurarsi la fuga e depistare le indagini, avevano applicato sul loro furgone e su quello rubato delle targhe posticce in modo da ingannare le telecamere di videosorveglianza.

Dopo aver rintracciato il proprietario del terreno, i carabinieri gli hanno riconsegnato la refurtiva.

LA SVOLTA - Fondamentale per l’individuazione dei soggetti, oltre all’arresto in flagranza di tre dei componenti del gruppo, è stata l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei comuni interessati.

IL BILANCIO - Sono stati sequestrati complessivamente circa 2.200 kg di cavi di rame già triturati, 2.000 euro in contanti, radio portatili e vari telefoni cellulari.    

Il procedimento è attualmente nella fase preliminare, i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria.