25 aprile, bufera per le parole di Medusei durante la commemorazione in consiglio. Anpi Genova: "Non può rappresentare il popolo ligure"

di Redazione

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Le opposizioni ne chiedono le dimissioni. Anche il CdR del Tg Rai, che aveva trasmesso il servizio, si dissocia dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Regionale

25 aprile, bufera per le parole di Medusei durante la commemorazione in consiglio. Anpi Genova: "Non può rappresentare il popolo ligure"

E' polemica in Liguria per le dichiarazioni del presidente del Consiglio Regionale ligure, Gianmarco Medusei, della Lega, che ieri a margine della commemorazione ufficiale per il 25 Aprile ha dichiarato in una intervista al Tgr Rai Liguria che ci sono stati "eccidi anche da una parte dei partigiani" e che questo imporrebbe "di ricordare tutte le vittime, che non sono di serie A e di serie B".

Ieri sera avevano criticato il presidente del Consiglio ligure i parlamentari del Pd e tutti i partiti di opposizione nella assemblea, Pd, M5S, Lista Sansa e Linea Condivisa, che avevano chiesto le dimissioni di Medusei. 

Questa mattina è arrivato un comunicato anche da parte del Cdr del Tg Rai della Liguria, che si dissocia dalle sue dichiarazioni.

Così invece il segretario di Rifondazione Comunista Acerbi e l'Anpi. "Chi è morto combattendo dalla parte sbagliata, chi ha combattuto dalla parte di un regime, che ha saputo perpetrare le più ripugnanti violazioni della dignità umana, consapevole o inconsapevole che fosse, queste persone meritano la pietà, ma la commemorazione spetta solo a chi ha dato la vita, perché noi fossimo liberi" ricorda Anpi in una nota citando il testo della orazione svolta ieri mattina a Genova dallo storico Maurizio Viroli.

"Sono la risposta più chiara all'ennesimo tentativo revisionista che gli esponenti della destra italiana provano a portare anche all'interno delle istituzioni - dice l'Anpi in una nota -. Si dimentica, il presidente Medusei, che quelli di serie B furono i partigiani, i civili antifascisti, i sacerdoti, le donne e le ragazze, i militari che non aderirono alla Rsi: torturati, fucilati, deportati perché qualcuno della serie A, quella che cioè aveva in mano le leve del potere e della repressione, decise così".

"Uomini come Gianmarco Medusei non possono rappresentare il popolo ligure, i suoi morti per la libertà, la sua storia civile" conclude l'Anpi di Genova.

Sul caso è poi arrivata la reazione da parte del presidente della Liguria Giovanni Toti: "L'orazione che io ho ascoltato in Consiglio regionale credo che abbia dato bene il quadro della situazione e sia stata accolta da tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione con una standing ovation, quindi penso che sia molto chiaro cosa rappresenta per noi la Resistenza e cosa rappresenta per noi la festa della Liberazione. Dopodichè una frase può uscire bene o male". Il presidente si riferisce alla orazione tenuta da Maurizio Viroli in Consiglio ieri.

Sulle parole invece di Medusei, il presidente aggiunge "Credo che non ci sia nessuno che possa negare che tutte le vittime meritano la stessa pietà - ha detto Toti - ma non tutte le vittime meritino le stesse celebrazioni. Chi si è battuto per farci parlare oggi in completa libertà e vivere in una democrazia certamente vale di più di chi per evitare che tutto questo accadesse".

Queste le parole da parte del viceministro al Mit Edoardo Rixi: "E' evidente che in una guerra ci sono vittime innocenti da una parte e dall'altra la differenza però è che se noi non avessimo avuto la lotta partigiana probabilmente oggi non avremmo avuto una democrazia. Quindi credo che in questo momento, il 25 Aprile, specialmente a Genova, Medaglia d'oro della Resistenza, bisogna ricordare la grande visione della resistenza genovese che consentì di evitare vendette e di salvaguardare la città che era stata minata. Si misero da parte le giuste rivendicazioni dopo tre anni di eccidi" e si arrivò alla resa dei tedeschi con la mediazione della curia." - conclude Rixi