10 agosto, è la Notte di San Lorenzo: tutti col naso all'insù a caccia di stelle cadenti
di Marco Innocenti
Un fenomeno osservato fin dai tempi degli antichi romani. Un consiglio: per avere maggiori probabilità di avvistarne una, guardate a nord-est
E' il 10 agosto, notte di San Lorenzo: per tradizione, tutti col naso all'insù ad ammirare il cielo notturno. Chi in spiaggia, chi in montagna, chi su un bel prato, chi semplicemente sul terrazzo di casa: l'importante è andare a caccia di una delle migliaia di stelle cadenti che in queste notti d'estate "taglieranno" il buio della notte, portando con sé un nostro desiderio e la speranza che presto si avveri. E mai come quest'anno ce ne sarebbe bisogno!
Sono quelle che la tradizione popolare chiama "Le lacrime di San Lorenzo", anche se la realtà, raccontata dagli esperti, è un po' meno romanzata ma ugualmente affascinante. "Le stelle cadenti che vediamo in queste notti, non sono stelle che cadono - ci spiega Walter Riva, direttore dell'Osservatorio Astronomico del Righi - Sono troppo lontane e troppo grandi per cadere sulla Terra. Sono in realtà briciole, polveri di una cometa chiamata Swift-Tuttle, che passa ogni 133 anni e che, quando arriva vicino al sole si consuma. Il ghiaccio sublima e cambia il suo stato solido diventando vapore. Si staccano delle particelle dalla superficie della cometa, che nel complesso misura 25-26 chilometri, non è molto grande, e la pressione del sole su queste polveri li orienta dalla parte opposta, creando la coda della cometa".
"Queste polveri - continua Riva - restano lì anche dopo che la cometa è passata e la Terra, nel suo moto intorno al sole, attraversa questa nuvola di polvere. Vi è entrata a fine luglio e ne uscirà verso il 25 agosto. La parte più densa di questa nuvola di polvere l'attraversiamo in queste notti, fra il 10 e il 15 agosto e quindi in queste notti è massima la probabilità di vedere questo fenomeno delle stelle cadenti. Perché queste particelle incontrano l'atmosfera ad altissima velocità, di circa 60 km al secondo. Queste particelle si scaldano, si consumano quasi del tutto, ionizzano l'aria e noi vediamo questa scia colorata. E' un fenomeno che osserviamo fin dai tempi antichissimi, fin dai Romani e per questo è nata la tradizione delle lacrime di San Lorenzo. Anche se, a dirla tutta, la notte con la maggior probabilità di vedere questo fenomeno è fra il 12 e il 13 agosto, intorno alle 2 di notte, perché è quello il momento in cui la Terra attraverserà la parte in assoluto più densa della nuvola. Ma va anche detto che stanotte la luna tramonterà un po' prima e quindi il cielo sarà buio un po' prima, permettendo così una miglior osservazione".
Una serata che sarà possibile vivere anche all'ombra della cupola dell'Osservatorio Astronomico del Righi, dove è stato organizzato un doppio evento: stasera, alle 21.30 e alle 23.30, con visita e spiegazione didattica all'interno dei due planetari dell'osservatorio e conclusione nel giardino, dove verrà installato uno schermo per proiettare le immagini catturate dal telescopio dell'osservatorio, puntato verso il cielo a caccia di "lacrime". Per prenotarsi, basta cliccare su questo link.
E se voleste osservare le stelle cadenti in autonomia, vi diamo un consiglio: guardate verso nord-est, avrete qualche possibilità in più di avvistarne una.
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