Via XX Settembre è già una lunga fila di saracinesche abbassate
di Marco Innocenti
Poche persone in giro e molte attività hanno deciso di restare chiuse
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Via Venti Settembre. Ore 10 del mattino. Il salotto buono del centro di Genova è una lunga sequela di saracinesche abbassate. Si salva solo qualche bar e le farmacie. La via, d’altra parte, è quasi deserta. Poche persone, molte mascherine e molti guanti monouso, a cui si aggiungono anche tante sciarpe tirate su bocca e naso. Misure che non servono a molto dal punto di vista sanitario ma che, forse, aiutano almeno da quello psicologico, a farsi sentire un pochino più al sicuro. Perché il vero grande nemico da sconfiggere, oltre al virus, è la paura.
Proviamo a sbirciare dentro ai negozi. Le luci sono spente e su tutte le vetrine campeggiano i cartelli con le disposizioni di sicurezza: distanza minima di un metro ed entrate scaglionate, massimo 3 o 4 persone per volta, per non creare assembramento e rendere così più facile la vita al virus. Molti negozi però, come detto, sono già andati oltre, abbassando almeno temporaneamente la saracinesca. Alcuni apriranno più tardi, pochi per la verità. Qualcuno alle 10.30, qualcuno alle 11, qualcuno ha scelto di tener chiuso due o tre giorni a settimana. I più però resteranno chiusi a tempo indeterminato, almeno fino a quando le cose non miglioreranno un po’. Dopo l’emergenza sanitaria, insomma, ci sarà sicuramente da affrontare anche quella economica.
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