Ucraina, bloccata nave di Cosulich. "Il business ora non conta, preoccupato per l'equipaggio"
di Redazione
L'imprenditore genovese, appena rientrato da Kiev: "A Mariupol per ora non bombardano, ma il porto è chiuso. Siamo in costante contatto con il comandante>
Rientrato da Kiev a Genova appena poche ore prima della dichiarazione di guerra di Putin, Augusto Cosulich, uno dei maggiori imprenditori italiani dello shipping, era in Ucraina per curare la logistica del gruppo dell'acciaio Metinvest che ha due stabilimenti in Italia.
"Abbiamo una nave a Mariupol (bandiera maltese ed equipaggio straniero) che deve ancora imbarcare 4 mila tonnellate di bramme (un prodotto semilavorato di acciaio, ndr) da portare a Monfalcone. Ora il porto è fermo e lo stretto di Kerk è chiuso" racconta.
Rispetto a ieri per ora nessuna novità. "Abbiamo sentito il comandante, lì non stanno bombardando, sente esplosioni ma lì non bombardano" spiega. Da Mariupol si imbarcano i semilavorati prodotti in loco diretti, attraverso il porto di Monfalcone, agli stabilimenti di Verona e San Giorgio di Nogaro. Un traffico di circa 3 milioni di tonnellate per i porti dell'Adriatico. Per ora è tutto fermo e restano sospesi anche gli investimenti futuri che prevedevano l'acquisto di tre navi in joint venture con Metinvest. "L'idea resta, se si risolverà tutto in tempi brevi. In ogni caso il business in qualche modo si sistema - dice Cosulich -, siamo preoccupati per le persone che conosciamo che sono là, della loro vita e sicurezza. Il resto si aggiusta".
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