Trasferimento delle marine del Canaletto alla Spezia, il Consiglio di Stato dà ragione all’Autorità portuale
di Redazione
Il ricorso della Scafi srl non è ammissibile in quanto non più concessionaria
È stata depositata il 31 agosto scorso la sentenza del Consiglio di Stato, discussa il 9 luglio u.s., che chiude definitivamente un lungo contenzioso avviato dai concessionari delle marine storiche del Canaletto e poi successivamente portate avanti solo dalla società Scafi srl unica rimasta, avendo tutti gli altri, rinunciato agli atti e ai giudizi.
La sentenza è stata pronunciata a seguito dell’impugnazione da parte dei concessionari delle sentenze del Tar Liguria risalenti all’anno 2013 (più precisamente due sentenze identiche nn. 1440/2013 e 1441/2013), con le quali venivano dichiarati inammissibili i ricorsi e i motivi aggiunti proposti contro il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2010/2012 dell'Autorità Portuale della Spezia, contro tutti gli atti prodromici e conseguenti e, ovviamente, contro il trasferimento delle Marine del Canaletto.
Il Consiglio di Stato, che più volte si era pronunciato a favore della correttezza dell’azione dell’Autorità, questa volta non si è limitato a ribadire quanto già affermato, ma ha ripercorso tutte le precedenti pronunce e ne ha rafforzato i contenuti, confermato la validità e la fondatezza delle azioni dell’AdSP.
Uno dei punti nodali della pronuncia, è che il Consiglio ribadisce che la società Scafi srl, non avendo più la qualifica di concessionario dall’anno 2015, occupa da allora sine titulo l’area demaniale e per tanto non aveva legittimazione per proporre il ricorso. (pag. 39 della sentenza).
Auspicando di avere definitivamente archiviato la stagione del contenzioso, ci si potrà ora concentrare sullo sviluppo del porto e sulla attuazione del Piano Regolatore Portuale.
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