Ponte Morandi, Vernazza pronta a defilarsi se non cambierà il contratto
di Redazione
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L'azienda genovese ha espresso perplessità sulle penali riguardanti i tempi di demolizione
Tra poche ore ci sarà la firma del contratto unico per la demolizione e la ricostruzione del ponte Morandi, ma la 'squadra' potrebbe perdere un pezzo. La bozza del contratto per la demolizione è ancora oggetto di discussione. Almeno una delle cinque aziende demolitrici, la genovese Vernazza (le altre sono Omini, Fagioli, Ipe progetti e Ireos), potrebbe chiamarsi fuori. Il nodo principale sarebbe quello delle penali legate ai tempi della demolizione, si parla del 10% del contratto che vale circa 20 milioni.
La demolizione si dovrebbe chiudere entro fine aprile ma la zona est è ancora sotto sequestro ed è difficile dire quando saranno tolti i sigilli per poterci operare. Ma ci sarebbero anche altri punti da chiarire. Le prossime ore saranno cruciali per capire se è possibile trovare un'intesa. Un'altra azienda genovese, Carena, si era sfilata prima della firma del decreto per l'assegnazione lavori perché non era stato raggiunto l'accordo economico. Se Vernazza lasciasse, nella cordata resterebbe un solo genovese, Ireos spa.
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