Transizione verde e digitale: il settore marittimo rischia il ritardo senza regole chiare

di Carlotta Nicoletti

1 min, 35 sec

Un rapporto di Lloyd’s Register evidenzia la necessità di un quadro normativo globale per accelerare la decarbonizzazione e l’innovazione digitale nei trasporti marittimi

Transizione verde e digitale: il settore marittimo rischia il ritardo senza regole chiare

Ritardi nella transizione – Il settore marittimo sta compiendo passi avanti nella decarbonizzazione e nella digitalizzazione, ma senza un adeguato supporto normativo, il processo rischia di rallentare. È quanto emerge dal Global Maritime Trends 2025 Barometer, il rapporto pubblicato da Lloyd’s Register (LR) e Lloyd’s Register Foundation, presentato al Sea Asia.

Ostacoli normativi – Nonostante i progressi nelle tecnologie dei combustibili alternativi, la loro adozione su larga scala è ancora limitata. L’assenza di regole chiare e coordinate sta frenando gli investimenti degli armatori, con il rischio di una “transizione ritardata” che potrebbe compromettere gli obiettivi di decarbonizzazione. Secondo il rapporto, strumenti come prezzi del carbonio, incentivi per investimenti verdi e obblighi sulle emissioni sono fondamentali per accelerare il cambiamento.

Dipendenza dai fossili – Nonostante un aumento del 50% degli ordini di navi a combustibili alternativi nel 2024, la produzione energetica globale dipende ancora in gran parte dai combustibili fossili. Il livello di allineamento agli obiettivi di decarbonizzazione è compreso tra il 24% e il 30%.

Gap digitale – Anche la trasformazione digitale procede a rilento. Il Digital Transition Barometer evidenzia ritardi rispetto ad altri settori industriali, con problemi legati alla standardizzazione dei dati, interoperabilità e mancanza di competenze digitali tra marittimi e personale di terra.

Forza lavoro – La carenza di personale qualificato rappresenta una delle principali criticità. La transizione energetica e digitale richiede nuove competenze, ma i programmi di formazione sono ancora insufficienti. Inoltre, la difficoltà nel reclutare giovani professionisti e l’invecchiamento della forza lavoro aggravano la situazione.

Il ruolo della politica – Per garantire una trasformazione efficace, la sola iniziativa privata non basta. “Senza chiarezza normativa e un allineamento globale, investimenti e innovazione rimarranno esitanti”, ha dichiarato James Frew, direttore di LR Advisory. Il rapporto rappresenta un invito all’azione per i decisori politici, chiamati a definire un quadro normativo stabile e favorevole agli investimenti.

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