Transizione energetica, siglato accordo tra Italia e Tunisia
di Simone Galdi
Conversione delle patenti e dichiarazioni comuni all'interno dell'intesa
In occasione del loro incontro alla Farnesina, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e l'omologo tunisino Mohamed Ali Nafti hanno siglato due accordi tra i rispettivi governi e una dichiarazione congiunta.
La Farnesina - "Oggi abbiamo firmato due importanti intese, la prima per la conversione delle patenti, la seconda nel campo della transizione energetica per favorire le iniziative di interconnessione energetica e la promozione delle rinnovabili in Tunisia. Abbiamo inoltre firmato una dichiarazione congiunta con finanziamenti nel periodo 2025-2027 di iniziative di cooperazione fino a 400 milioni di euro", ha spiegato Tajani, sottolineando che questo "conferma la nostra volontà di essere sempre più al fianco del percorso di crescita della Tunisia, uno dei paesi prioritari del Piano Mattei".
I dettagli - Gli accordi "riflettono la collaborazione strategica ma anche la volontà di garantire una integrazione migliore dei tunisini in questo Paese amico", gli ha fatto eco Nafti dopo la sigla. Nello specifico, l'accordo prevede il reciproco riconoscimento delle patenti di guida ai fini della conversione. L'accordo abroga e sostituisce l'intesa vigente, risalente al 2004, anche alla luce dell'esigenza di allineare questa tipologia di accordi alla normativa nazionale ed europea in materia di gestione dei dati personali.
Passo green - I due hanno inoltre siglato un accordo sulla transizione energetica, il cui scopo è favorire gli investimenti italiani nella produzione di energia rinnovabile in Tunisia e lo sviluppo di infrastrutture di interconnessione energetica fra Italia e Tunisia, in piena sintonia con i principi e gli obiettivi del Piano Mattei per I'Africa. Infine, i due ministri hanno firmato una Dichiarazione congiunta sulla cooperazione allo sviluppo tra Italia e Tunisia per il periodo 2025-2027. La dichiarazione, documento dal valore politico, prevede l'impegno da parte italiana a finanziare progetti fino 400 milioni di euro, dei quali 320 a credito d'aiuto e 80 a dono, tra risorse della cooperazione allo sviluppo e risorse del Fondo Clima. Questo impegno costituisce un raddoppio rispetto a quello del triennio 2021-2023 (200 milioni, dei quali 150 a credito e 50 a dono).
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