Terminalisti contro camalli, Maresca: "Convocheremo un tavolo di confronto"
di Marco Innocenti
La promessa dopo le tensioni per la lettera indirizzata ai vertici di Autorità Portuale e lo sciopero dei lavoratori del porto di Genova
"Convocheremo un tavolo di confronto fra terminalisti e lavoratori". E' la promessa dell'assessore alla portualità del Comune di Genova Francesco Maresca che nel corso della trasmissione "Venti e Trenta", ha fatto alle tre organizzazioni sindacali presenti, per provare a riportare sotto i livelli di guardia la conflittualità nel porto di genova dopo la polemica innescata dalla diffusione della lettera (non ufficiale e non protocollata, come asserisce Confindustria) indirizzata dai terminalisti ai vertici di Autorità Portuale.
"Genova è una comunità importante fondata sul mare - ha aggiunto l'assessore Maresca - dove i lavoratori hanno professionalità importanti. Quella lettera è stata un errore e spero che si tratti di un incidente di percorso. Noi come Comune ci mettiamo a disposizione per dare una mano e confido che d'ora in avanti sdi possa riprendere un percorso perché i “nemici” stanno al di là delle Alpi e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Noi, come Comune, ci rendiamo disponibili ad attivare nel più breve tempo possibile un tavolo di dialogo con tutte le parti in causa”.
“Una lettera che è stata la goccia che fa traboccare il vaso – ha detto Mauro Scognamillo, segretario generale Fit Cisl Liguria – Noi abbiamo notato un'argomentazione che è un attacco a tutto il sistema porto. Non era tollerabile e noi non l'abbiamo tollerato”.
Tutto nasce dall'accordo sul ripianamento del bilancio della Culmv. “Noi pensiamo che potrebbe esserci per qualcuno la volontà di rivedere pro domo sua il lavoro portuale – ha commentato Roberto Gulli, segretario UilTrasporti Liguria – Questa messa in discussione del sistema ha però dato un'immagine non bella della nostra portualità per un sistema che si vuole internazionalizzare. Poi c'è il contenuto, la forma e anche la sostanza di ciò che è stato scritto. Se qualcuno vuole cambiare le cose, lo si deve fare diversamente: chiamare le organizzazioni sindacali e l'Autorità portuale per discutere insieme”.
“Confindustria, negli incontri per scongiurare lo sciopero, ha poi detto che il lavoro in questo periodo di pandemia 'è un privilegio' - ha aggiunto Enrico Poggi, segretario di Filt Cgil Genova – E' stata la seconda coltellata alla schiena dei lavoratori, che in questi mesi di pandemia hanno fatto grandi sacrifici. Qui a Genova è stato predisposto il primo protocollo di sicurezza di tutto il paese. L'unico commento di Confindustria è stato quello che la lettera non era ufficiale, per cercare di minimizzarla ma quella è stata la prima coltellata ai lavoratori, perché pochi giorni dopo aver firmato un accordo congiunto ed accettato, hanno deciso di prendere quella posizione anche nei confronti dell'Autorità portuale. Un accordo che costringerà la Compagnia Unica a grandi sacrifici per gli anni a venire. Insomma, la toppa è stata peggio del buco”.
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