Spezia, Thiago Motta: "Mi aspetto le scuse dell'arbitro, come hanno fatto con le grandi"
di Marco Innocenti
E sul rigore: "Io vedo un mio giocatore che tocca prima la palla e poi l'avversario. Il giallo ad Amian? Per una simulazione così, ho perso una Champions"
Chissà se arriveranno davvero le scuse dell'arbitro Fabbri. Thiago Motta e lo Spezia le vogliono, le aspettano, le pretendono. "Lo hanno fatto per le grandi - ha detto il tecnico delle Aquile dopo il ko contro la Roma, arrivato al 98' - L'arbitro mi ha chiesto se quando giocavo mi faceva piacere prendere le manate in faccia. Io gli ho risposto che per una simulazione come quella che è valsa il primo giallo ad Amian, io ci ho perso una finale di Champions. Per questo dico che la responsabilità è di tutti: i giocatori non aiutano gli arbitri ma poi c'è la confusione della squadra arbitrale stessa. Se vogliamo vedere delle partite che siano uno spettacolo vero, come Inter-Liverpool, dobbiamo cambiare cultura ed educazione".
A decidere la gara, però, è stato il rigore per il calcio in faccia rifilato da Maggiore a Zaniolo sull'ultimissimo assalto della Roma: "Ho visto un mio giocatore che tocca la palla e poi l’avversario - ha spiegato Motta - Ci sono interpretazioni che non sono chiare e se non sei sicuro, le lasci nel dubbio. Ora lo Spezia vuole le scuse dell'arbitro perché ne abbiamo diritto. Paghiamo le tasse e siamo iscritti a questo campionato. Sinceramente mi viene da ridere ma solo per non piangere".
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