"Se spegniamo noi, si spegne l'Italia": il settore dell'ospitalità scrive al Premier Conte

di Maria Grazia Barile

Enrico Vinelli: "Non ascoltati e abbandonati a noi stessi"

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Ristorazione abbandonata a se stessa. Il grido d'allarme parte dal "Movimento Imprese Ospitalità" nato a Viterbo per tutelare un settore in profonda crisi a causa dell'emergenza coronavirus. I numeri sono importanti, sono oltre 200 mila le persone associate e rappresentano anche il settore alberghiero, bar, discoteche, bed & breakfast sul territorio nazionale. Il movimento ha lanciato un video in rete con l'ashtag "Risorgiamo Italia" e lo slogan "Se spegniamo noi, si spegne l'Italia".

Enrico Vinelli, che da oltre due mesi ha dovuto chiudere la sua Hostaria Ducale, spiega: "Abbiamo scritto al Premier Conte elencando tre punti principali sui quali vogliamo essere ascoltati. Chiediamo innanzitutto che venga istituito lo stato di crisi per i settori del turismo, culture e spettacolo. In secondo luogo che venga riconosciuta la pandemia come calamità naturale. Infine che venga decisa una erogazione a fondo perduto pari al 25% delle perdite accumulate in questi mesi di chiusura. Sono tre punti fondamentali, se non verranno accolti noi non riapriremo i nostri ristoranti. Non è possibile aprire con il 100% dei costi ed il 30% dei ricavi".