Scuole italiane tra sicurezza precaria e servizi insufficienti: i dati del nuovo report di Legambiente
di Sagal
Mentre in Italia milioni di studenti tornano in aula, la fotografia scattata da Legambiente nel report Ecosistema Scuola 2024 evidenzia criticità strutturali, fondi in calo e forti disuguaglianze territoriali. Solo il 47% degli edifici dispone del certificato di agibilità, mentre meno del 15% è stato adeguato alla normativa antisismica.
Dati 2024 – Il report, giunto alla XXV edizione, ha raccolto i dati di 97 comuni capoluogo, per un totale di 7.063 edifici scolastici. I risultati segnalano che appena il 45% ha il collaudo statico e che oltre la metà non ha mai beneficiato di verifiche di vulnerabilità sismica. Sul fronte dei solai, solo il 31,2% degli edifici ha subito indagini diagnostiche negli ultimi cinque anni, con interventi di messa in sicurezza che si fermano al 10,9%.
Sicurezza – Le differenze territoriali restano marcate: al Sud il 17% degli edifici ha ricevuto interventi sui solai, contro il 9,2% del Nord. L’assenza di prevenzione resta una delle maggiori criticità, nonostante i fondi stanziati dopo il tragico incidente di Rivoli.
Sostenibilità – Anche sul piano energetico le scuole italiane restano indietro. Solo il 16% degli edifici è stato interessato da interventi di efficientamento, il 6,5% di quelli certificati è in classe A e il 66,6% ricade nelle ultime tre classi energetiche. L’adozione di impianti da fonti rinnovabili riguarda il 21% delle scuole, con punte minime nelle Isole, ferme al 10,8%.
Servizi – Il tempo pieno è attivo nel 38% delle classi, ma nelle Isole si ferma al 16,8%. Il servizio mensa, presente nel 73,7% delle scuole, scende al 38,8% nelle regioni insulari. Le strutture sportive si trovano nella metà degli edifici, ma l’accessibilità extrascolastica resta limitata soprattutto nel Mezzogiorno.
Manutenzione – Nel 2024 la spesa media per la manutenzione straordinaria è stata di 39.648 euro per edificio, in calo rispetto agli anni precedenti. La spesa effettiva si ferma a 29.061 euro, con il Nord che investe di più e Sud e Isole ferme rispettivamente a 5.564 e 5.234 euro. La manutenzione ordinaria si attesta su una media di 8.338 euro per edificio, insufficiente rispetto ai bisogni reali.
Legambiente – “La scuola pubblica italiana ha bisogno di investimenti regolari e consistenti nella manutenzione straordinaria e in quella ordinaria – commenta Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola –. I fondi continuano a risultare frammentati, generando una dispersione che ostacola la pianificazione strategica e la trasparenza nell’allocazione delle risorse”.
Trend – L’analisi storica evidenzia un percorso irregolare. Dal 2009 al 2024 la spesa per manutenzione ordinaria è oscillata tra 5.000 e 13.000 euro per edificio. La percentuale di scuole con urgenze strutturali, calata nei primi anni 2000, è tornata a salire dal 2018 fino a sfiorare il 40% nel 2024.
Trasporti e rinnovabili – Il servizio scuolabus è diminuito dal 38% dei primi anni Duemila a poco più del 20% nel 2024. Sul fronte delle fonti pulite si registra un lento aumento: dal totale assente degli anni Duemila al 20% attuale, un progresso che rischia però di dilatarsi nei tempi, con la prospettiva di 70 anni per raggiungere la copertura totale.
Amianto – La percentuale di edifici con presenza di amianto è scesa al minimo storico tra il 2018 e il 2020 (circa il 4%) per poi risalire intorno al 10% nel 2024. Una crescita che Legambiente interpreta come effetto di nuove rilevazioni e controlli più accurati.
Proposte – L’associazione ambientalista presenta otto linee di intervento: potenziamento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, piano coordinato di riqualificazione, definizione di nuovi livelli essenziali di prestazione, valorizzazione delle scuole come presìdi civici, completamento delle indagini e messa in sicurezza dei solai, programma nazionale di riqualificazione energetica, pianificazione condivisa sul dimensionamento scolastico e piani di mobilità scolastica partecipata.
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