San Martino, un algoritmo salva-vita per anticipare l'insufficienza cardiaca

di Marco Innocenti

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Si chiama Heartlogic e permette di prevedere, anche con 34 giorni d'anticipo, l'insorgenza dello scompenso cardiaco

San Martino, un algoritmo salva-vita per anticipare l'insufficienza cardiaca

Per prevenire il rischio di un'insufficienza cardiaca nei pazienti cardiopatici portatori di defibrillatori impiantabili l'ospedale San Martino di Genova ha introdotto un nuovissimo sistema diagnostico che consente di segnalare con largo anticipo, fino a 34 giorni prima del normale ricovero, i sintomi dello scompenso cardiaco.

Si tratta del sistema 'Heartlogic', basato su un algoritmo inserito in tutti i defibrillatori della Boston Scientific, che consente di monitorare ogni singolo paziente e di intervenire qualora venissero segnalate anomalie che possano indicare una possibile insorgenza di patologia cardiaca. In termini clinici va ricordato che l'insufficienza cardiaca è una condizione patologica progressiva, nella quale il muscolo cardiaco non è in grado di pompare sangue sufficiente alle cellule dell'organismo. Il nuovo sistema grazie all'algoritmo salva vita è in grado di trasmettere in diretta presso il reparto di Cardiologia i dati elaborati dai sensori dei defibrillatori impiantabili e in caso di necessità di lanciare l'allarme.

"L'insufficienza cardiaca è la prima causa di ricovero nelle persone di età superiore ai 65 anni e ha un notevolissimo impatto sui sistemi sanitari - ricorda il direttore del reparto di Cardiologia dell'ospedale San Martino Italo Porto - Si stima infatti che dopo il ricovero iniziale, ben il 24% dei pazienti venga nuovamente ricoverato, più o meno entro 30 giorni. Per questo 'Heartlogic' è di straordinario aiuto consentendo ai medici di essere allertati e messi in condizione di adottare per tempo le misure necessarie prima che la situazione del paziente sia compromessa".