Rixi: "La burocrazia uccide gli investimenti: è inaccetabile"
di Edoardo Cozza
Il parlamentare della Lega nella tavola rotonda sulla transizione ecologica nei porti di Telenord: "Modello Genova non sia solo emergenziale"
I legacci della burocrazia rischiano di far perdere tempo all'Italia, che deve investire in fretta e al meglio i fondi che arrivano col Pnrr: l'allarme è di Edoardo Rixi, parlamentare della Lega e membro della comissione trasporti della Camera. Queste le sue parole nel corso della tavola rotonda "La portualità italiana: transizione ecologica e digitalizzazione" organizzata da Telenord: "L'Italia è un sistema in cui si devono importare materie prime, ma poi si vive principalmente di export: solo sul porto di Genova e sul sistema ligure passa il 50 per cento di import/export extra Ue: è un elemento che se è efficiente, il sistema cresce; altrimenti si stagna o si delocalizza. Il porto non è un sistema a sé, ma è inserito in un nodo infrastrutturale di diverso genere".
Continua Rixi: "Il Pnrr è un insieme di investimenti che, tutto incluso, tocca quasi i 300 miliardi: buona parte sono fondi a debito, per cui bisogna investire per accrescere il Pil per poter poi ripagare questo debito. E per poter investire bene e velocemente non si può essere vittima delle procedure e delle lungaggini burocratiche: è inaccetabile una Via a 180 giorni per la diga foranea di Genova, sono tempi troppo lunghi. La mole di investimenti è forte, ma serve mettere in pratica le misure adatte per fare le cose bene e velocemente: il 'modello Genova' non dev'esserci solo per le tragedia, ma anche in una fase come questa".
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