Rigassificatore, in consiglio regionale botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Arboscello: “Scelta politica,Toti si assuma le responsabilità”

di Gaia Cifone

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Il consigliere Arboscello: “Savona deve far parte della conferenza dei servizi. Assurdo escluderla”

Rigassificatore, in consiglio regionale botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Arboscello: “Scelta politica,Toti si assuma le responsabilità”

Consiglio regionale monotematico sul rigassificatore di Vado Ligure, impianto che dovrebbe rimanere di fronte alle coste del savonese per 17 anni a partire dal 2026.

Si attendevano dichiarazioni forti da parte della minoranza nel consiglio straordinario tutto incentrato sull'impianto che dovrebbe spostarsi da Piombino a Savona, è così è stato. Dal consigliere Sansa al consigliere Arboscello passando dal consigliere Pastorino si è alzata una sola voce: "No al rigassificatore, una scelta assurda". 

Se fuori dalla Regione si sono riuniti, in un giorno lavorativo, oltre 500 cittadini savonesi (molti non sono riusciti ad arrivare in tempo a causa di un incidente in A10 che ha paralizzato il traffico) per dire no anche all'interno dell'aula la minoranza ha espresso paure, titubanze e contrarietà. Minoranza che si è espressa per difendere la salute dei cittadini ma anche il turismo, che rischia di essere seriamente messo in pericolo da una scelta che non è condivisa né dagli enti protagonisti ne dai cittadini i quali continuano inesorabilmente la protesta, sempre più crescente e sempre più insistente.

"Dire che ha deciso il Governo è un'enorme falsità. Il governatore Toti, nel 2022 non ancora commissario, aveva già espresso chiara intenzione di accogliere un altro rigassificatore oltre quello di Panigaglia. Quindi la decisione è politica di cui Toti si deve assumere le responsabilità e non scaricarle ne sul Giverno ne su Snam. Ha dichiarato lui stesso, all'interno della commissione consiliare, che si è reso disponibile ad accogliere un altro rigassificatore e questo è avvenuto senza nessun confronto con i territori. 
Anche il discorso di variare il progetto è inaccettabile, basta vedere il dissenso crescente sul territorio, non bastano piccole modifiche  progetto per cambiarne le criticità che sono troppo elevate. Quel rigassificatore a Savona e Vado non ci può stare perché va a cozzare l'economie di quel territorio che sono prevalentemente turistiche.

Savona esclusa dalla Conferenza dei Servizi?
Una scelta assurda, Savona è capoluogo di provincia, una città con oltre 60mila abitanti. savona deve farne parte. Anche qui si sta cercando di sovvertire la verità. La nave sarà solo a 2,8 km dalla costa di Savona che con le oscillazioni del mare arriverà anche a 2,3km.

Compensazioni? Nessun sindaco del savonese li vuole. Il presidente Toti non ha ascoltato nessuno, ha sbagliato le tempistiche coinvolgendo i sindaci solamente un mese dopo aver annunciato che la nave rigassificatrice sarebbe arrivata a Savona. Siamo uniti, intere categorie cognomi che dicono no. Le ripercussioni ci saranno, o siamo tutti matti o il presidente Toti sta sbagliando", ha affermato il consigliere del PD Roberto Arboscello