Rigassificatore, il Comune di Savona presenta osservazioni su sversamenti in mare, rifiuti di lavorazione e incidenza sulle rotte nautiche

di Lorenzo Aluigi

Il consiglio comunale chiede l'inserimento dell'amministrazione nella conferenza dei servizi per avere voce in capitolo nelle decisioni

Il sindaco di Savona Marco Russo vuole che il suo Comune, capoluogo di provincia nel territorio che dovrà ospitare la nave rigassificatrice "Golar Tundra", abbia voce in capitolo, venendo inserito nella conferenza dei servizi: ""Abbiamo ritenuto di fare insieme ad altri comuni questa conferenza stampa, visto che avevamo condiviso le consulenze precedenti. Vogliamo presentare le osservazioni che ognuno di noi ha proposto. Il Comune di Savona ha chiesto di essere inserito nella conferenza dei servizi".

Il Comune di Savona punta il dito in particolare sulla mancata indicazione della quantità di ipoclorito di sodio che finirà in mare durante il procedimento di rigassificazione e sull'idoneità della nave Golar Tundra di garantire il servizio con continuità operando in mare aperto ma anche sulla mancata stima dei rifiuti prodotti e sulle possibili interferenze con la navigazione costiera. Savona chiede inoltre di valutare un cambio di tecnologia, da circuito aperto a circuito chiuso.

"Le motivazioni - argomenta Russo - si sono rafforzate dagli elementi che abbiamo acquisito, dalle quali emerge come questa vicenda riguardi anche il nostro comune. Noi abbiamo chiesto una sospensione dei termini per dare tempo e modo alle amministrazioni di svolgere tutto. A oggi non abbiamo avuto riscontri, motivo per cui abbiamo ritenuto necessario osservare il termine breve per poter far sentire la nostra voce. Il consiglio comunale ha approvato una mozione all'unanimità dicendosi contrario al progetto. In tempi brevi abbiamo chiesto ai consulenti le loro considerazioni. Nella prima parte evidenziamo come questo progetto confligga col disegno di sviluppo che stiamo costruendo come città di Savona, come amministrazione e territorio vasto. Abbiamo evidenziato tutti i dati che riguardano un modello di sviluppo che prevede sviluppo portuale e turistico. In questi anni la vocazione turistica ha preso corpo in maniera importante, al fianco di un sistema di sviluppo portuale ben definito. Un impianto industriale davanti alle spiagge non rientra nell'ambito di questo disegno che portiamo avanti in modo compatto".

"La seconda parte, invece, riguarda il progetto in senso stretto, in riferimento al quale sono state fatte altre considerazioni, per concludere che ribadiamo la nostra contrarietà, rinnovando la volontà di essere inseriti nella conferenza dei servizi e chiedendo al commissario di accogliere le nostre richieste. Noi abbiamo - conclude Russo - la dotazione delle relazioni di impatto ambientale, di impatto ecosistema marino, d'accordo con gli altri comuni".

L'ingegnere Marco Stevanin, consulente dell'amministrazione, sostiene: "Le perizie fatte per le amministrazioni di Savona, Quiliano e Bergeggi sono molto accurate. Il concetto principale è che le amministrazioni sono incanalate in una procedure velocissima. Mi risulta bizzarro il fatto che non abbiano inserito il comune di Savona nella procedura. C'è tutto un traffico legato a questa nave, che si vede bene dalle fotosimulazioni. Parliamo di inquinamento luminoso e impatto visivo legato al turismo. I pochi chilometri che separano il rigassificatore dalla costa potrebbe avere importanti ripercussioni anche sull'aria. Le tre perizie hanno un filo conduttore di base sull'approccio verso il problema: l'impatto non è valutato in maniera equa dal proponente. La valutazione di impatto sanitario ha fatto capire che non siamo in un ambiente in cui si inserisce una goccia in un ambiente vuoto, ma è il contrario. Non è stato neanche inserito dal proponente l'impatto sanitario del posizionamento della nave. Il fatto paradossale è che quando un territorio è sano, inserire una goccia in più fa notare la differenza. Non è corretto sotto il profilo metodologico. Su Quiliano e Bergeggi abbiamo fatto altri approfondimenti, sia di natura di rischio che ambientale. Per Bergeggi è stato fatto un approfondimento specifico sull'area marina: l'inserimento di una nave del genere non è proprio quello di cui ha bisogno un ambiente protetto di questo tipo. In termini generali non vorrei essere nei panni della commissione di via nazionale, sia per i tempi che per i dati, soprattutto per la reale portata della questione. Il problema di fondo è come valutare l'impatto di un posizionamento del genere, e successivamente come poter dire sì o no. Quello che a noi tecnici appare è un parere assolutamente negativo. Abbiamo lavorato tanto per arrivare a questi dati, un lavoro fatto velocemente ma con molta meticolosità. Dire chi può dare più o meno fastidio ai progettisti non è facile dirlo, dalla mia esperienza credo che i comuni possano svolgere una parte importante. Ciò che dà più fastidio è che possano esserci ricorsi amministrativi, io non sono convinto che portare avanti progetti in questo modo sia avulso da ogni norma. Resto perplesso nel pensare che ci sia il potere assoluto. La tempistica di valutazione impatto ambientale è di 200 giorni, e quindi non di un anno".

Infine il sindaco di Quiliano Nicola Isetta dice: "Siamo dentro a un procedimento che evidenzia criticità. Il comune di Quiliano è interessato al procedimento ed è dentro alla conferenza dei servizi. A nostro giudizio non ci sono tematiche chiare e non esposte nel progetto, a oggi non abbiamo avuto risposte ma ci è stato evidenziato dal commissario che c'è una proroga di 30 giorni. Ora come ora, come abbiamo evidenziato, ci sono problemi: incongruenze che interessano diverse aree di interesse pubblico. Non c'è un comune che esprima un elemento di dissenso, noi siamo dentro a un comune che ospita un deposito della sarco e una centrale termoelettrica, oltre a interventi di interesse comprensoriale. Tutta una serie di situazioni che porta a pensare che non sia un comune poco attento all'interesse complessivo. Noi dobbiamo partire analizzando la situazione esistente, capendo cosa può stare nel territorio e cosa no. Questo progetto non tiene in considerazione questo punto. Il tema degli impatti cumulativi è fondamentale, ciò che viene proposto deve essere valutato attentamente considerando ciò che è già presente sul territorio. L'elemento importante è che in questi anni il comune di Quiliano abbia investito tanto in opere di sostenibilità e sotto questo aspetto affronteremo l'impatto di questo progetto all'interno di un comune sostenibile. È evidente che tutto questo sia figlio del fatto che non sia stato approfondito il contenuto progettuale, perché se vengono interessate strade o impianti sportivi c'è qualcosa che non va. Abbiamo rilevato questi aspetti nelle varie fasi, ora vedremo cosa ci verrà risposto".