«Rigassificatore, 16.000 volte no»: l’incredibile catena umana coinvolgeva tutto il savonese
di Redazione
Una catena umana in spiaggia per dire no al rigassificatore. E' la protesta andata in scena oggi alle ore 15 sui litorali di Savona, Vado Ligure, Spotorno e Bergeggi.
L'iniziativa, nata da Sergio Siriani e poi diffusasi subito sui social, ha preso campo rapidamente con circa 30 stabilimenti balneari che hanno annunciato la propria adesione: 22 tra Savona e Vado Ligure più alcuni di Spotorno.
Hanno partecipato 16.000 persone fra comitati cittadini, operatori turistici, imprenditori, ambientalisti. Una catena umana durata 21 minuti, come le lettere dell'alfabeto italiano, ma il riferimento è al monumento di Savona, quello ai Caduti, la cui campana ogni giorno alle 18 suona 21 rintocchi per ricordare le vittime delle guerre.
"L'obiettivo della manifestazione - avevano spiegato dal comitato provinciale 'No al rigassificatore' - è sensibilizzare la cittadinanza al progetto della Golar Tundra nella rada antistante Vado e Savona e ai suoi rischi potenziali e possibili ricadute su ecosistema, salute e turismo. L'ambiente è un bene comune, che non abbiamo preso in eredità dai nostri genitori, ma è in prestito. E' interesse di tutti proteggerlo e difenderlo".
"La catena umana che si è formata oggi sul litorale della Provincia di Savona è stato un meraviglioso messaggio di partecipazione e coscienza civica.
La catena era composta da semplici cittadini liguri e non solo, con la collaborazione dei turisti e dei bagnanti presenti sulle nostre spiagge.
Tutti si sono uniti sotto la bandiera della semplicità e dell’onestà intellettuale per dire #noalrigassificatore che dovrebbe
stazionare per 17 anni a meno di 3 km dal litorale savonese.
Cittadini liberi, che si sono informati ascoltando e leggendo i pareri di ingegneri, fisici, biologi, legali ambientali e si sono presi per mano senza considerare i rispettivi colori politici.
Questo evento, fortemente voluto dagli organizzatori, ha dimostrato che sono molte le persone pronte ad adoperarsi per il
bene comune presente, ma con il pensiero rivolto alle generazioni future.
In questi giorni concitati abbiamo purtroppo ascoltato voci arroganti e giudizi denigratori di fronte alle legittime preoccupazioni della popolazione. Apprensioni per la salute e la
sicurezza che si stanno facendo via via più radicate e convinte, molto al di là di ogni aspettativa.
Desideriamo ringraziare tutti per la sbalorditiva riuscita di questo evento e soprattutto per lo spirito di ammirevole convivenza civile dimostrato. Vorremmo che questi concittadini fossero la stella polare di una nuova, vera politica, orientata a fare interesse della res publica e null' altro.
Quando la democrazia sulla quale si basa il nostro bel Paese viene messa a dura prova da strategie politiche e progetti calati alto, senza una vera consultazione delle autorità locali e delle comunità coinvolte, senza seguire i normali iter decisionali, con commissariamenti ad hoc ed espropriazioni forzate, le persone sanno ritrovare quella coesione di intenti e di espressione che
sono la vera forza verso ogni forma di costrizione, da qualunque direzione essa provenga. Grazie ancora a tutti i partecipanti", le parole del Comitato Organizzatore composto dai #noalrigassifacore e "Fermiamo il nostro del gas"
Il rigassificatore, ora a Piombino, sarà operativo a Vado nel 2026. Sorgerà a 4 km dalla costa di Vado, ma essendo posto in una baia, sarà a soli 2,9 km dalle coste di Savona e vi resterà per 17 anni. Diversi Comuni della zona, tra cui Savona, Albissola Marina, Carcare, Altare, Bergeggi e Quiliano, hanno criticato il progetto dal punto di vista della sicurezza, per le possibili ripercussioni sul turismo e dal punto di vista ambientale. L'infrastruttura infatti è a ridosso dell'area marina protetta di Bergeggi.
Gli amministratori locali, inoltre, criticano la Regione per come ha portato avanti il caso, sottolineando il mancato coinvolgimento dei territori. Il presidente della Regione Giovanni Toti, che è anche commissario per l'opera, replica da sempre che gli incontri sono in corso, che ci sarà una 'Via', che il territorio avrà infrastrutture a compensazione. Ma i manifestanti non ne vogliono sapere: "Ci sono voluti anni per scrollarsi di dosso l'immagine della grigia città industriale e puntare sul turismo che sta crescendo. L'arrivo del rigassificatore ci farà tornare indietro".
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