Report viadotti 'taroccati', interrogati in Procura sette degli indagati

di Marco Innocenti

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Secondo le prime indiscrezioni, avrebbero tutti risposto alle domande degli inquirenti

Report viadotti 'taroccati', interrogati in Procura sette degli indagati
Sono stati sentiti quasi tutti i nove indagati, tra dirigenti e tecnici di Aspi e Spea, che nei giorni scorsi erano finiti agli arresti domiciliari o interdetti dalla professione a margine dell'inchiesta bis su Ponte Morandi. Tra ieri e oggi sono stati interrogati, per rogatoria, Maurizio Ceneri, Massimo Giacobbi, Lucio Torricelli Ferretti e Andrea Indovino di Spea e il consulente esterno Angelo Salcuni. Tra di loro, alcuni si sono limitati a respingere le accuse mentre altri hanno spiegato le loro posizioni e hanno iniziato a collaborare con gli inquirenti. Domani invece verranno sentiti Gianni Marrone, anche lui ai domiciliari, e Luigi Vastola, entrambi di Aspi Bari. Dopo le perquisizioni dei giorni scorsi, gli investigatori al momento starebbero vagliando anche la posizione dell'avvocato Michele Andreano. Il suo collega di studio Fabio Freddi era stato indagato per favoreggiamento per la vicenda dell'acquisto dei jammer, i disturbatori di frequenza usati per non farsi intercettare. Andreano difendeva Spea e nella giornata di oggi ha dismesso il mandato. Il secondo filone d'inchiesta vede indagate in totale 15 persone per falso. Secondo gli investigatori del primo gruppo della guardia di finanza, i report sui viadotti sarebbero stati ammorbiditi o falsificati per non chiudere il traffico o per non effettuare lavori costosi, il tutto per risparmiare a scapito della sicurezza degli automobilisti. Inoltre, alcuni degli indagati avrebbero ostacolato il lavoro degli inquirenti, non consegnando documenti o, appunto, impedendo le intercettazioni e preparando i testimoni.