Regionali, Paita: "Italia Viva non sta con Orlando per colpa di un diktat di Conte"
di Stefano Rissetto
"All'ultimo hanno rinunciato a 30 persone che avrebbero corso per vincere e far vincere il centrosinistra"
L'uscita, o meglio l'espulsione di Italia Viva dal "campo largo" fa ancora discutere i protagonisti. Tocca a Raffaella Paita. "Abbiamo provato fino all'ultimo. Avevamo le persone davanti al tribunale per depositare le liste con l'apparentamento firmato da Andrea Orlando. Abbiamo fatto questa scelta dopo aver ricevuto un diktat. Il mandante? Giuseppe Conte. Sono curiosa di vedere il risultato del M5s in Liguria". Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva, spiega in un'intervista a QN perché il suo partito si è tirato fuori dal campo largo in Liguria e ha deciso di non correre alle elezioni.
Su che cosa avete rotto? "Non volevano la nostra presenza in una lista di riformisti dopo che avevamo già accettato di non usare il simbolo e di uscire dalla maggioranza Bucci a Genova. All'ultimo hanno rinunciato a 30 persone che avrebbero corso per vincere e far vincere il centrosinistra. In alternativa ci è stato proposto di epurare la lista da chi aveva avuto ruoli in Italia Viva. Si tratta anche di persone che erano state sindaci con il Pd o presidenti dell'Arci. Noi possiamo rinunciare alle poltrone; quello a cui non rinunciamo è la dignità dei nostri militanti, che non meritano di dover essere epurati da un diktat".
E in merito a chi dice che Iv non parteciperà per non contare il peso elettorale afferma: "è un'accusa infondata. La nostra lista l'avremmo presentata".
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