Regionali, ora Bucci pensa ai voti renziani. Ma un vero appoggio esterno è una chimera

di Filippo Serio

Dopo lo strappo di Italia Viva con il campo largo, causato dai veti incrociati di 5 Stelle e Pd, il centrodestra potrebbe recuperare una quota di consenso centrista: accordi organici. però, sono molto difficili

Marco Bucci potrebbe chiedere un appoggio esterno a Italia Viva: lo ha affermato il candidato del centrodestra alla presidenza di Regione a Telenord.

Massima stima - Bucci dice di avere un ottimo rapporto con Raffaella Paita: "E' una persona che sul fronte delle infrastrutture ci ha sempre dato una mano e sono molto orgoglioso dell'appoggio che il suo partito, con i suoi esponenti, ha dato alla mia giunta a Genova. Con lei ho un ottimo rapporto e ogni volta che la vedo ancora la ringrazio per quello che ha fatto per noi".

Ecco il patto - Il candidato del centrodestra è pronto a presentare una proposta a Italia Viva: "Da noi le porte sono sempre aperte, senza condizioni, senza Movimento 5 Stelle, senza Conte. Noi siamo sempre disponibili a ragionare sulle cose che dobbiamo fare per rendere la Liguria un posto migliore".

Più facile a dirsi che a farsi - Nella realtà dei fatti pensare a un appoggio esterno dei renziani alla candidatura di Bucci è più impossibile che improbabile: sul piano nazionale Matteo Renzi ha ribadito di voler spostare verso il centro sinistra il baricentro del suo partito e la stessa Raffaella Paita, impegnata a Roma all'assemblea nazionale di Italia Viva, conferma questa direzione: "Confermiamo la volontà e la disponibilità di Italia viva a costruire una alternativa al governo Meloni, che non sta facendo il bene del paese. In Liguria ci sono stati i veti del Movimento 5 stelle, veti che sono stati accolti. Non c'era quindi l'intenzione di arrivare ad un accordo, e probabilmente non c'è mai stata, ma noi siamo rimasti leali e seri fino all'ultimo secondo. Possiamo rinunciare ai posti ma non alla nostra dignità", ha dichiarato. Inoltre la presenza dei renziani nel centrodestra produrrebbe, in particolare nella Lega ma anche in Fratelli d'Italia, le stesse reazioni che ha provocato nei grillini: i veti, in buona sostanza, Renzi li riceve a sinistra, a destra e al centro.